Le sue Ong portano i migranti in Italia, ma Madrid è fanalino di coda per le richieste di asilo accolte

In più di un'occasione i governi spagnoli, e in generale le amministrazioni, hanno fatto la morale all'Italia sui migranti ma il Paese iberico è quello che accetta meno richieste di asilo

Le sue Ong portano i migranti in Italia, ma Madrid è fanalino di coda per le richieste di asilo accolte
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La Spagna, che mette in mare due navi Ong con la sua bandiera per andare a recuperare migranti nel Mediterraneo, che poi vengono sbarcati inevitabilmente in Italia, è il Paese europeo che accetta meno richieste d'asilo. È quanto emerge dal rapporto della Ong iberica Cear, che ha rilevato che, nonostante il Paese iberico sia il terzo in Ue per numero di richieste di asilo ricevute dopo Germania e Francia, è in fondo alla lista per numero di richieste che sono state poi accolte. Sui dati disponibili per il 2023, infatti, è risultato che la Spagna ha accolto solamente il 12% del totale delle richieste che sono state inoltrate, contro la media europea del 41% e circa 3 punti in meno rispetto al 2022.

Eppure, i governi spagnoli in più di un'occasione hanno avanzato critiche all'Italia per la strategia gestionale dei migranti adottata da Palazo Chigi negli anni. E non si può non rilevare che, oltre a concedere la bandiera alle navi di due organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo, c'è il caso della Città di Barcellona che nel 2021 si è costituita parte civile nel processo Open Arms in corso a Palermo. La ragione risiede nel fatto che l'amministrazione comunale ha finanziato la nave e, quindi, il blocco imposto dall'allora ministro dell'Interno italiano costituirebbe un danno patrimoniale per la città, oltre di immagine. Al di là della peculiare abitudine di amministrazioni straniere, spagnole come tedesche, di finanziare navi battenti le loro bandiere per sbarcare i migranti in Italia, e poi lamentarsi quando si verificano problemi, resta una politica ostile da parte della Spagna nei confronti dei migranti. Ma solo quando questi si trovano sul proprio territorio.

Anche in conseguenza alle politiche restrittive adottate dall'Italia nell'ultimo anno, ha ripreso vigore la rotta atlantica che dal Senegal conduce in Spagna e, in particolare, verso le isole Canarie. Da quando il nostro governo ha iniziato a stringere accordi con Tunisia e Libia, quindi sono stati intensificati i controlli sulle coste mediterranee, le partenze dagli spot nordafricani si sono ridotte e i migranti hanno trovato come alternativa il passaggio a nord-ovest. Eppure, nonostante il picco migratorio del 2023, le richieste di asilo accettate sono in calo.

Il rapporto rileva come nel corso del 2023 siano persistiti "problemi cronici con gli appuntamenti per la richiesta d'asilo, che hanno continuato ad alimentare un mercato irregolare di compravendita degli appuntamenti".

Questo, spiega ancora la Ong, ha fatto sì che migliaia di persone si trovassero in una situazione di totale mancanza di protezione e in un limbo legale per periodi fino a nove mesi, che si unisce alle difficoltà per migranti e rifugiati di accedere ai diritti di base in Spagna. Per altro, solo pochi mesi fa, era aprile, il parlamento spagnolo ha annunciato la regolarizzazione di mezzo milione di irregolari ma per il momento il provvedimento è rimasto lettera morta.

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