Una vittoria a metà, ma pur sempre una vittoria. Che consiste, a suo modo di vedere, nell'avere salvato l'onore di quello che già nel 2019 considerava un astro nascente della ricerca, cioè Agostino Riva, assolto da tutte le accuse. Il virologo Massimo Galli è stato assolto per non avere commesso il fatto dall'accusa di turbativa d'asta, nell'inchiesta sulla cosiddetta "concorsopoli", per avere - secondo i pm - truccato un concorso in favore di Riva, quando un altro candidato - Massimo Puoti - sarebbe stato più idoneo per titoli ed esperienza. L'ex direttore del reparto malattie infettive 3 dell'ospedale Sacco è stato invece condannato a un anno e quattro mesi per falso. Gli sono state concesse le attenuanti generiche e la pena è stata sospesa, con anche non menzione. "Sul falso l'unica cosa che mi sento di ammettere è di aver dimenticato di correggere un orario", ha affermato il professore, che si è detto "assolutamente sereno". E ha aggiunto: "Se per chiudere la questione bisognava avere una condanna per qualcosa, evidentemente restava solo la possibilità del falso". L'infettivologo ha annunciato che presenterà ricorso in appello.
"La mia massima soddisfazione oggi è che il professore Puoti sia stato assolto, che il suo onore sia stato completamente riabilitato. Mi importa avere avuto la possibilità di lasciare alle mie spalle delle persone che sapessero continuare un lavoro: nello specifico segnalo che il mio cavallo è una persona che attualmente è tra le più finanziate in programmi europei di tutte le università". E ancora: "La costituzione italiana stabilisce che le posizioni pubbliche devono essere affidate per concorso, ma vi dico francamente che se la nostra università vuole essere competitiva, in condizioni di servire effettivamente il paese, credo che assolutamente indispensabile che vadano considerati questi aspetti".
Secondo i pm che avevano chiesto la condanna a un anno e dieci mesi per l'infettivologo, Galli, uno dei volti simbolo durante l'emergenza Covid, fu il "regista dell'operazione" che riguarda un concorso che si è svolto nell'aprile del 2020. Due i candidati: lo stretto collaboratore Agostino Riva - che tuttora riceve "finanziamenti per i suoi progetti da tutta Europa", a dire di Galli, e il collega del Niguarda Massimo Puoti. Riva, coimputato, ottenne il posto di professore di seconda fascia in Malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente, ma Puoti sarebbe stato svantaggiato, a dire dell'accusa.
Contro Galli ci sarebbero delle intercettazioni telefoniche che dimostrerebbero come il concorso sia stato 'calibrato' dall'infettivologo. In sostanza per la procura "una selezione vera in questo caso non c'è stata", ma i criteri valutativi sarebbero stati cuciti addosso ai candidati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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