Il 15% dei bimbi italiani soffre di steatosi epatica

Negli ultimi due decenni la steatosi epatica non alcolica ha raggiunto proporzioni di una vera e propria epidemia anche tra i più piccoli diventando la patologia cronica del fegato più frequente nel mondo occidentale. In Italia colpisce il 15% dei bambini che presentano danni metabolici caratterizzati da aumento della circonferenza addominale, ipertensione, insulino-resistenza, ipercolesterolemia. Una ricerca italia, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Hepatology, coordinata dal professor Eugenio Gaudio, preside della facoltà di farmacia all’università La Sapienza di Roma e condotti da Valerio Nobili, responsabile di malattie epato-metaboliche dell’ospedale Bambino Gesù, e da Guido Carpino, ricercatore di anatomia, consentono di migliorare le cure di una delle patologie del fegato più frequenti in età pediatrica.
Questa malattia, se non curata tempestivamente ed efficacemente, conduce alla cirrosi epatica e ad una sensibile riduzione dell’aspettativa di vita da adulti.

La maggior conoscenza dei meccanismi che regolano l’insorgenza della steatosi epatica non alcolica nei bambini consentirà presto l’adozione di nuove soluzioni terapeutiche. Sul piano della prevenzione necessita la modifica dello stile di vita: corretta alimentazione e più attività fisica.

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