Franco Sala
Immancabile. Per ottantadue anni filati, nel bar tabacchi di Germano Roncoroni sul bancone, ben in vista, trovavi il Corriere della Sera. Immancabile. Oggi, il quotidiano di Via Solferino non cè più. Sembra che un pezzo della storia della gloriosa bottega, che si affaccia sulla Piazza Conciliazione di Desio, manchi. Lo noti subito. Non era solo il quotidiano, era il ritaglio di una tradizione, un frammento che ha lasciato il vuoto. Lo notano tutti. Il tabaccaio era quasi in simbiosi con il grande corrierone: mica lo lasciava circolare per i tavoli. Macché, lo teneva sul banco dal quale distribuisce francobolli, sigarette, gratta e vinci. Sempre, sempre a tutta pagina. La prima. Basta. Questa mattina, Roncoroni ha comprato il Giornale. «Non ho tollerato che il mio Corriere si schierasse in modo tanto esplicito per una parte politica. Allora ho deciso di cambiare». Dopo quasi un secolo. Certo, perché lesercizio, fu aperto dal padre di Germano, Maurizio classe 1897 nel lontano 1918, finita la grande guerra. Da allora, ben ottantotto anni fa, il quotidiano della Rizzoli tutti i santi giorni è sul banco vendita. «Mio padre era un affezionatissimo lettore del Corriere racconta Germano - ed io ho cominciato ad apprezzare i fondi, gli articoli, le grandi firme che ospita. Naturalmente, quando sono subentrato nellattività, non sono stato neppure sfiorato dallidea di cambiare testata». Su quel banco vendita ne sono passate almeno venticinquemila copie. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Eppure. Eppure è arrivato il momento del «tradimento». O no? «Semmai si acciglia il commerciante, che è pure presidente dei tabaccai di Monza e Brianza è il Corriere che ha tradito me, oltre alla sua tradizione di giornale indipendente, autonomo e rigoroso». Quel fondo scritto da Paolo Mieli, ha scombussolato la «fotografia» dellesercizio, non cè più il Corrierone. Si nota. Lo vedono in tanti. «Certo, per loro una copia più, una meno non farà differenza racconta Germano -.
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