Era geloso di sua moglie, lo era sempre stato. E il sentimento era cresciuto a dismisura con il passare degli anni, anche a causa della demenza senile che ormai si era impossessato della sua mente e di tutti i suoi pensieri. Così ieri, all’apice di una delle sempre più ricorrenti crisi, Emilio Delli Gatti, pensionato di 89 anni ed ex operaio di una ditta di bulloni, ha ucciso la moglie, Giulia Marino, 78enne, colpendola 16 volte con un coltello da cucina nel soggiorno di casa, un appartamento al primo piano di uno stabile in via Zanardini 10, in zona via Padova. Un fendente alla schiena e gli altri 15 al petto. Quindi ha chiamato la vicina: «Mia moglie si sente male, venga, presto!». E la donna, che quando ha visto quello scempio ha capito quel che era accaduto, ha chiamato subito il 118 e uno dei due figli della coppia. «Non ci volevo credere - ha detto la donna tra le lacrime - sapevo che lui spesso alzava la voce, ma che potesse impazzire al punto da compiere un assassinio...». Un uomo con i baffi, abbastanza distinto, descrivono l’assassino i vicini alla polizia. E lei? La vittima? «Camminava curva, portava occhiali spessi ed era parente di un ministro...». Si scopre così che Giulia Marino era cugina di primo grado di un ex presidente del Consiglio, il democristiano Ciriaco De Mita (rimase in carica poco più di un anno tra l’88 e l’89). Sia lei che il marito sono infatti originari dell’Avellinese. Sul posto sono giunti gli investigatori delle volanti e della squadra mobile, insieme al pm Lucilla Tontodonati.
Dai racconti dei figli - un uomo e una donna sui 40 anni - sembra che l’assassino, che per ora verrà internato al reparto psichiatrico del carcere di San Vittore, avesse più volte picchiato la moglie. Sempre con l’idea fissa che lei lo avesse tradito. L’idea di un uomo malato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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