Venire accoltellato solo perché si sta svolgendo il proprio lavoro. È quanto accaduto ieri, intorno alle 13.30, a un capotreno di 44 anni in servizio sulla linea Genova BrignoleBusalla. Arrivato alla stazione del quartiere Valpolcevera, il controllore ha fatto scendere dal treno 12042 una coppia di nordafricani - almeno uno dei quali regolarmente in Italia, barbiere a Genova - che viaggiava senza il titolo di viaggio. A quel punto, dopo una breve discussione, uno dei due ha estratto il coltello e ha colpito il professionista nei pressi della scapola sinistra.
Nella concitazione del momento, mentre i presenti si affrettavano a fornire il primo soccorso al capotreno riverso a terra e completamente sporco di sangue, i due sono riusciti a dileguarsi tra la folla. Nessuno è riuscito a fermarli o, forse, non ha avuto il coraggio di farlo vista la disinvoltura con la quale è stato accoltellato il dipendente delle ferrovie. All'arrivo dei soccorsi e delle forze dell'ordine, il capotreno è stato accompagnato all'ospedale Villa Scassi in codice rosso e per tutta la giornata è stato sottoposto ad accertamenti per valutare l'entità della ferita.
Nel frattempo, i testimoni hanno fornito una puntuale descrizione degli aggressori del capotreno e gli uomini dell'Arma, dopo aver circondato con diverse squadre e decine di uomini la zona della stazione, sono riusciti a fermarli e ad arrestarli. Il capotreno resterà ricoverato e al momento del suo arrivo versava in gravi condizioni, anche perché il sangue perso a causa del fendente non è stato poco.
«Piena solidarietà al ferito, attualmente in gravi condizioni. E ora nessuna clemenza per i responsabili: gesti del genere non devono rimanere impuniti», ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ribadendo l'impegno per «rendere l'Italia più sicura, a partire da treni e stazioni, come dimostra ad esempio l'estensione del servizio di Fs security». Serve un cambio di passo per riportare l'Italia a canoni di legalità: «Altro che tolleranza e accoglienza indiscriminata, dopo anni di scelte sbagliate della sinistra e di porti aperti, dobbiamo tornare a regole e buonsenso».
I vertici di Rfi, fin dalle prime ore, si sono recati presso l'ospedale in cui è ricoverato il capotreno per offrirgli «tutto il supporto necessario». E per oggi, proprio come forma di protesta per la gravissima aggressione subita dal controllore della linea di Genova, ma anche per tutte le altre alle quali è soggetto il personale ferroviario nel Paese, è stato indetto uno sciopero nazionale di 8 ore «per il personale degli Equipaggi e della Vendita/Assistenza della Divisione Passeggeri Regionale Liguria, degli Equipaggi della Dplh di Genova Piazza Principe, del personale di Fs Security Liguria».
Gli addetti delle società di trasporto Trenitalia, Fs Security Trenord Srl, Trenitalia Tper e Italo Ntv incrociano le braccia dalle 9.01 alle 17 e, nel pieno rispetto della normativa e della legge, vengono garantite le fasce di garanzia. A proclamare lo sciopero nazionale sono state tutte le principali sigle sindacali del settore: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporto.
Ipocrita la reazione del Pd di Roma, che chiama in causa «le istituzioni sulla necessità di intervenire su una situazione ormai totalmente fuori controllo» perché, si legge nella nota del deputato dem Andrea Casu, «le continue aggressioni vanno fermate e meritano tutte le attenzioni del ministro, a prescindere dal colore della pelle e della nazionalità di chi le commette».
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