Abbiamo trovato casa a Chantal

La carovana della solidarietà si è mossa in fretta per Chantal, la bimba di 6 anni malata di cancro costretta a vivere da quattro settimane in un’auto, una Punto, con la madre 32enne Sonia, a Quarto Oggiaro. Un nostro lettore, un imprenditore romagnolo di 40 anni, ieri, infatti ci ha telefonato per offrire a madre e figlia un appartamento tutto per loro a Faenza (Ravenna). E non solo. «Sono pronto a far partire un’auto da qui per raggiungere Milano e farle venire a prendere - sostiene -. Mia madre ha un centro medico e abbiamo rapporti tali nel settore sanitario da poter far seguire la bambina malata in maniera decorosa ed efficace: quando ho sentito che c’era una bimba con tali problematiche ho pensato a tutto quello che si fa in questo Paese per gli extracomunitari e che quindi, avendone le possibilità, era un semplice dovere, non certo chissà quale nobile gesto, mettersi a disposizione sua e della madre».
Sonia, preso atto dell’offerta, ha ringraziato molto l’imprenditore. Tuttavia resterà qui, a Milano. Dove Chantal vuole continuare ad andare a scuola con i suoi amici. «Non ti abbandonerò, farò tutto quello che è possibile fare», le ha promesso infatti ieri mattina l’assessore comunale alle Politiche sociali Mariolina Moioli.
«Io e questa giovane mamma ci siamo incontrate per fare il punto della situazione - spiega la Moioli -. Abbiamo sondato tutti i problemi e le loro sfaccettature, quindi siamo giunte insieme a un avvio della soluzione. Già da domani ci sarà una sistemazione provvisoria per lei e la bambina, un alloggio Aler». Infatti Loris Zaffra, presidente di Aler, non appena aveva sentito della vicenda di Chantal, si era dato da fare immediatamente. «Ho chiesto subito agli uffici Aler di intervenire con il supporto per l’istruttoria anche dell’Istituto dei Tumori».
La mamma - che adesso, fino a domani, è con Chantal ospite di una comunità protetta - dopo una serie di lavori saltuari, verrà anche avviata gradualmente verso un’occupazione più continuativa. «Vogliamo che Sonia non si sente sola o abbandonata, ma accompagnata in un percorso di certezze che le permetta di far vivere bene anche la sua bambina - conclude la Moioli -. E pure il suo ex compagno, che finora non si è mai sottratto al suo ruolo di padre, per continuare a partecipare alla vita di sua figlia. E Chantal continuerà ad andare a scuola che, mi dicono, frequenta con grande profitto. Ringrazio molto anch’io quest’imprenditore romagnolo che ha offerto alloggio e cure a madre e figlia, ha dimostrato di essere una gran brava persona, ma la bambina vuole continuare a crescere a Milano dove verrà anche curata dai medici migliori. È una promessa».
«La tradizione di ospitalità della nostra città non è venuta meno anche in questo caso - sottolinea don Virginio Colmegna, che presiede la Casa della Carità -.

Il caso di una bimba così malata che vive in auto con la sua mamma non ha bisogno che di una sola risposta, quella dell’accoglienza. Noi, nel caso ci fosse necessità, siamo sempre disponibili: tutto purché la vicenda non venga mai strumentalizzata. E che non si dimentichino tutte le altre storie di gente senza un posto dove vivere dignitosamente».

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