Roma - La sede dell’università privata Luiss di via Romania, a Roma, è stata sequestrata su disposizione della procura per una serie di violazioni urbanistiche. Per queste presunte irregolarità sono finiti nel registro degli indagati i fratelli Claudio e Pierluigi Toti, titolari delle società Lamaro spa e Lamaro Appalti srl, ritenute responsabili degli abusi, e i rappresentanti legali Corrado Martegiani e Aldo Aronica. Il gip, nel disporre il sequestro, ha concesso la facoltà d’uso della struttura per sei mesi.
Università sotto sequestro A sollecitare il sequestro sono stati i pubblici ministeri Sergio Colaiocco e Delia Cardia. Il gip Donatella Pavone, nell’accogliere la richiesta, ha disposto anche il sequestro di circa sei milioni di euro che corrispondono ai canoni di affitto pagati alla Lamaro dalla Luiss. Gli abusi attribuiti ai proprietari dell’immobile, secondo la procura, riguardano i lavori di ampliamento eseguiti dalla Lamaro (lucernai, ingrandimento dei piani ed altro) tra l’altro in assenza di una specifica autorizzazione prevista per l’area in cui si trova l’edificio, la Valle del Tevere, considerata di notevole interesse pubblico. La concessione d’uso di sei mesi, eventualmente rinnovabile, è stata decisa per consentire la prosecuzione dell’attività didattica. Questo arco di tempo servirà anche per verificare se è possibile ripristinare lo stato dell’edificio secondo le norme vigenti o se la Luiss dovrà trovare una nuova sede.
L'indagine in corso Nel provvedimento di sequestro, il gip Pavone ha stabilito che la sede universitaria potrà continuare a essere utilizzata per svolgere l’attività didattica per sei mesi, fatte salve ulteriori proroghe. La magistratura ha anche disposto il sequestro del canone d’affitto, pari a circa 6 milioni di euro l’anno, che sarà versato su un conto ad hoc bloccato e gestito dalla procura. Due le contestazioni di violazioni urbanistiche che sono state formulate au fratelli toti e agli altri indagati, tutti per abusivismo edilizio: l’ampliamento abusivo della sede universitaria e la mancanza delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento di tali lavori dal momento che la struttura si trova nella valle del tevere, un’area di notevole interesse paesaggistico. L’indagine, precisano fonti vicine agli inquirenti, non riguarda la luiss, ma modifiche che sono state apportate alla sede di viale romania da parte delle due ditte costruttrice.
La replica dell'ateneo A tale riguardo, il direttore generale della Luiss, Pierluigi Celli, precisa che "il provvedimento cautelare riguarda presunte irregolarità formali - ascritte alla proprietà - delle procedure autorizzatorie inerenti il complesso immobiliare".
"La Luiss quale conduttore dell’immobile - continua Celli - risulta del tutto estranea ai fatti contestati e, nel garantire la continuità dell’attività didattica, si riserva ogni azione a tutela della propria attività ed immagine".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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