Addio Jimmy Giuffre l’ultimo clarinettista

da Milano

Jimmy Giuffre è morto giovedì in un ospedale di Pittsfield, Massachusetts, due giorni prima di compiere 86 anni. Lo ha ucciso una polmonite, ma il famoso clarinettista, sassofonista, arrangiatore e compositore non suonava più da oltre dieci anni perché colpito dal morbo di Parkinson. Era uno dei maestri del jazz americano più amati in tutto il mondo.
James Peter Giuffre nasce da una famiglia di origini italiane il 26 aprile 1921 a Dallas, in una delle zone del Texas più prolifiche di illustri solisti di jazz, basti citare Ornette Coleman. Compie studi severi di armonia e composizione dopo aver cominciato con il clarinetto a nove anni. Nel 1946 mostra la sua abilità di musicista a tutto campo e di direttore nell'orchestra di Boyd Raeburn, e consegue vasta e improvvisa notorietà alla fine del 1947 con l'orchestra di Woody Herman, per la quale compone un brano geniale, Four Brothers, che in pochi giorni conquista tutti i continenti. I quattro fratelli sono i sassofonisti della band, Herbie Steward, Zoot Sims, il giovanissimo Stan Getz e Serge Chaloff: alle loro voci strumentali Giuffre impone di esprimersi all'unisono, morbide e prive di vibrato, prima di lanciarsi nei quattro assoli e poi di ritrovarsi di nuovo all'unisono. Sono suoni inediti che diventano il manifesto di un nuovo stile, il cool jazz.
Giuffre si stabilisce in California dove si impone come alfiere dell'avanguardia «West Coast» rivalutando il clarinetto con una sonorità sussurrata e allusiva, e soprattutto un'audace implicitazione del ritmo. Sostiene infatti Giuffre che il battito isocrono in quattro quarti della sezione ritmica del jazz sia ormai una prassi rozza e superata. In questo modo Giuffre inizia l'era del jazz contemporaneo. Fra le sue innumerevoli imprese d'autore e di solista di clarinetto e di sassofono, in trio, quartetto e quintetto e perfino da solo, spiccano i memorabili trii «paritetici» con Paul Bley al pianoforte e Steve Swallow al contrabbasso ( del periodo 1961 - ’62) e il long playing Tangents in Jazz del 1965. Talmente straordinario è il tris d'assi che i dischi vengono più volte ripetuti e ristampati, e i tre musicisti vengono riconvocati trent'anni dopo, fra il 1989 e il 1992, per registrare altri brani d'invidiabile freschezza e creatività.
Nel 1996 Giuffre, Bley e Swallow sono in tour in Europa. La tappa italiana è Reggio Emilia.

Il pubblico si accorge che Giuffre è malato e protesta. Vuole che sia lasciato in pace e che ai suoi ammiratori sia permesso di ricordarlo com'era, uno dei migliori musicisti del Ventesimo secolo. Comincia da allora il lungo silenzio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica