Scoppia la guerra De Luca-Elly. Il trucchetto per il terzo mandato

Il governatore vuole cavalcare il "cavillo Zaia". Ma i fedelissimi di Schlein: "Non se ne parla"

Scoppia la guerra De Luca-Elly. Il trucchetto per il terzo mandato
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Vincenzo De Luca piazza una «bomba» sotto il Nazareno. Il governatore Pd rompe la tregua con la segretaria Elly Schlein. E quando mancano otto mesi dal voto in Campania annuncia: «Mi ricandido, chi ci sta sta». De Luca forza la legge e punta al tris (come Zaia in Veneto) al timone della Regione. L'uscita dello sceriffo arriva all'indomani dell'offensiva degli uomini di Schlein contro la ricandidatura del governatore uscente. In sequenza, il commissario regionale del Pd Antonio Misiani, l'europarlamentare Sandro Ruotolo e il deputato Marco Sarracino, responsabile nazionale del Mezzogiorno, sono usciti con tre interviste per dire no al terzo mandato di De Luca. Una mossa «benedetta» dalla Schlein, dopo l'ennesima inchiesta che colpisce un fedelissimo di De Luca. Un fuoco incrociato che ha fatto infuriare il presidente campano. Tra Schlein e De Luca è di nuovo guerra frontale. Mercoledì è stato arrestato Franco Alfieri, presidente della provincia di Salerno del Pd. Tra l'altro un'inchiesta che getta ombre sulla classe dirigente del Pd in Campania e su cui Schlein si è limitata a una sospensione dal partito di Alfieri senza chiederne le dimissioni. «Nel caso di Giovanni Toti furono chieste le immediate dimissioni, lo stesso metodo non viene applicato per Alfieri» - denuncia Luigi Casciello, ex segretario provinciale di Azione, transitato con Mara Carfagna nel movimento Centro Popolare. E proprio Casciello nel 2018 in due interrogazioni parlamentari denunciò il sistema Alfieri. Interrogazioni che non produssero provvedimenti da parte del ministero dell'Interno. Il caso Alfieri però accende lo scontro politico nel Pd. Con De Luca che si prepara a calare l'asso per ripresentarsi in primavera da candidato governatore e che attacca il suo partito: «Io criticato da imbecilli del Pd». Temperatura a mille in Campania. De Luca vuole usare il cavillo Zaia. Di cosa si tratta. L'idea è quella di recepire nei prossimi mesi la norma nazionale (mai adottata dalla Campania) che impone il limite dei due mandati per i presidenti di Regione. Come nel caso di Zaia, i due mandati scatterebbero dal momento in cui sarà recepita la legge. E dunque per De Luca l'eventuale legislatura 2025-2030 sarebbe la seconda. Il capogruppo Pd in Regione Mario Casillo si sfila. È questo lo scenario a cui guarda lo sceriffo. Con o senza il Pd.

Non è esclusa infatti la candidatura con un cartello civico appoggiato da Italia Viva. Mentre Pd e M5s avrebbero in mente la candidatura di Sergio Costa, ex ministro dell'Ambiente del governo Conte 1. Si preannunciano otto mesi di passione per Campania e per Schlein.

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