Aem mette sul piatto 800 milioni per Atel

Edison: la nomina del nuovo cda a fine ottobre, quando l’Opa sarà conclusa

Aem mette sul piatto 800 milioni per Atel

Paolo Giovanelli

da Milano

Aem accelera verso la soluzione della vicenda Atel, il gruppo svizzero di cui detiene già il 5,8%: ieri il presidente della società milanese, Giuliano Zuccoli, ha detto di aver presentato assieme alla svizzera Bkw un’offerta per il 55,6% che Ubs possiede in Motor Columbus, la holding che a sua volta controlla il 58% di Atel. L’offerta, ha aggiunto, «è alternativa a quella presentata da una cordata svizzera guidata da Eos insieme ad altre società elvetiche», ma non avviene in un clima di rivalità con l’altro grande azionista di Atel, quella Edf che è socia di Aem nell’acquisto di Edison. Edf, che attualmente ha circa il 20%, punta a salire al 25%, mentre Aem arriverebbe al 20% di Atel, con la bernese Bkw che deterrebbe anch’essa una quota intorno al 20-25%. Eos, che già oggi ha il 15% di Atel, potrebbe rimanere o scegliere di cedere la sua partecipazione a Edf. Per acquisire la quota di Motor Columbus, Aem e Bkw sarebbero disposte a mettere sul piatto fino a 800 milioni di euro.
Tra le righe di quanto abbiamo riportato sopra ci sono parecchie novità: la prima è che la ripetutamente dichiarata «non volontà» di Edf di arrivare al controllo di Atel si è tradotta in una non belligeranza con Aem. Al gruppo francese basta mantenere un piede in Svizzera per godere della posizione strategica di Atel, e magari anche dei suoi ricchi dividendi. Edf non ha facilitato la vita ad Aem in Svizzera (come forse i milanesi si sarebbero attesi), ma neppure (a conti fatti) l’avrebbe complicata più di quanto avrebbe potuto. Forse anche dopo aver valutato i pro e i contro della situazione italiana. E questo permette anche all’accoppiata Edf-Aem di procedere con più serenità nell’Opa su Edison. E ieri il cda di Foro Buonaparte si è riunito e ha definito congrui i termini dell’Opa, ma soprattutto ha rassegnato le dimissioni e convocato l’assemblea per la nomina del nuovo cda il 28 e il 30 ottobre in prima e seconda convocazione. Il che fa pensare che per quella data l’Opa dovrebbe essere conclusa.
Nei giorni scorsi era anche emerso un altro particolare, non trascurabile: dopo che Bkw si era vista respingere la sua offerta alcune settimane fa, assieme ad Aem si era fatta un po’ di conti e le due società avevano deciso di fare un rilancio più consistente, che puntualmente è arrivato. Se mai, la nuova offerta è stata presentata un po’ in anticipo rispetto alle previsioni, e questo ha fatto pensare che tutta la vicenda stia subendo un’accelerazione.
Anche perché gli svizzeri devono essersi fatti a loro volta un po’ di conti: per esempio possono aver valutato quanto pesa il mercato italiano sul loro giro d’affari.

E non a caso ieri Zuccoli ha ricordato che Ubs è il vero arbitro della trattativa, e che «deve decidere nell’interesse di Atel, tenendo presente che un terzo del fatturato della società viene realizzato in Italia». E non è detto a priori che una rottura con Aem possa aiutare gli svizzeri a mantenere le posizioni al di qua delle Alpi.

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