Aiuto, portano via il Colosseo Campagna choc per l’arte

Quattro gru che, pietra dopo pietra, hanno già smantellato mezzo Colosseo. In cima, uno slogan: «Se non lo visiti, lo portiamo via». La provocazione della nuova campagna del ministero per i Beni e le attività culturali, presentata ieri assieme a un dettagliato bilancio delle attività del 2009, è l’anteprima perfetta delle strategie future: far riscoprire agli italiani tutte le bellezze del Bel Paese e valorizzarle oltre che tutelarle, a partire da quattro pilastri pregiati, ovvero gli scavi di Pompei, gli Uffizi di Firenze, l’area archeologica di Roma e la «Grande Brera» di Milano. Un progetto, quest’ultimo, che avrà presto un commissario straordinario, Mario Resca, nominato direttamente da Silvio Berlusconi. Parola del padrone di casa, il ministro Sandro Bondi: «Siamo impegnati in una grande sfida - ha spiegato - che non mira solo a ottenere più risorse, non per forza statali, ma a mutare il nostro approccio. Per riuscirci era necessaria una grande alleanza tra due culture, quella d'impresa e quella accademica». Sono infatti passati cento giorni dalla creazione della Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, guidata dallo stesso Resca. Che ha già avviato piccole rivoluzioni copernicane nel sistema, lasciando il giusto spazio alle nuove tecnologie, facendo affacciare il ministero su Facebook, YouTube e Twitter, e svecchiando il linguaggio per parlare a una platea il più possibile ampia.

Per il 2010 l’obiettivo è quello di continuare a muoversi in questo solco, con una serie di iniziative ad hoc: nuovi bandi entro giugno per i servizi accessori, come ristorazione e librerie; mostre itineranti lungo tutto il Paese (si parla, per esempio, di far rincasare per un po’ il Quarto Stato a Volpedo, in Piemonte) e presenze importanti delle opere italiane, e dell’Italia stessa, nelle principali capitali del mondo.

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