Alemanno dà l’esempio, oggi gli esami in clinica: «E ora lo facciano tutti»

Roma Quando si dice dare il buon esempio. Gianni Alemanno, sindaco di Roma, si sottoporrà oggi all’esame antidroga, recandosi alle 11.30 all’Istituto di medicina sportiva dell’Acqua Acetosa. L’annuncio arriva nella serata di ieri, al termine di un mercoledì nel quale la proposta di istituire il narcotest per chi ricopre incarichi istituzionali ha animato il dibattito politico capitolino. Raccogliendo molti consensi e qualche perplessità.
A dire sì è intanto Alemanno. Che sin da subito si mette in prima fila e chiede al capogruppo del Pdl in consiglio comunale di proporre il test. «Secondo me bisogna farlo in Comune, in Regione e in Provincia. In questo modo possiamo dare tutti più garanzie ai cittadini», dice Alemanno. Un test volontario, naturalmente, «però con un certo carattere di obbligatorietà», perché «è inutile nascondersi dietro a un dito». Secondo Alemanno, infatti, non sussiste alcune questione di privacy, «perché chi fa uso di droga può perdere di lucidità e penso che chi ha incarichi istituzionali debba essere nel pieno possesso delle proprie facoltà».
Naturalmente il capogruppo del Pdl in Campidoglio, Dario Rossin, risponde «presente» all’appello del sindaco e annuncia una mozione.

Freddi, invece, a sinistra: l’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Luigi Nieri, accetta la provocazione si dice disposto a sottoporsi alla verifica «non avendo nulla da nascondere» ma accusa la destra di aver «scelto di buttare in propaganda un problema complesso come questo, che richiede prima di tutto risposte di prevenzione ed educazione». Qualche dubbio lo insinua anche il capogruppo della Destra in Campidoglio Francesco Storace: «Sì al test, ma si faccia per davvero. Spero che non sia la solita boutade».

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