Allarme droga, si comincia anche a 40 anni

L’assunzione delle sostanze fa crescere da 3 a 70 volte anche i problemi legali e socio-sanitari. L’alcolismo riguarda il 7% della popolazione. Gli esperti: «Bisogna fare più prevenzione»

Allarme droga, si comincia  anche a 40 anni

Scatta l’allarme eroina. E, sorpresa, i nuovi consumatori sono ragazzi dai 15 ai 17 anni. «Ci giochiamo un paio di generazioni» sottolinea preoccupato Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento dipendenze dell’Asl di Milano. Nuovo target che trova sulla piazza «tanta eroina e a basso costo». Fotografia di un’emergenza, con tanto di dettaglio sui mercati di produzione: «L’eroina bianca sta arrivando non più dall’Afghanistan bensì da altri Paesi». C’è poi, continua Gatti, un triste primato che Milano conquista: «I Consumi sulla piazza cittadina sono tendenzialmente superiori a quelli della media nazionale». Costante incremento che l’Asl meneghina rivela non solo «nell’ultimo anno» ma persino «nell’ultimo mese» ovvero «rispetto ai dati del 2004 c’è stato un devastante aumento pari al 50% in più». Dato «devastante» come altri indicatori della ricerca condotta dall’Asl su usi, consumi e costumi del mercato della droga a Milano e in Italia. Raffronto che evidenzia come «l’uso delle droghe coinvolga in particolare i giovani ma anche le persone in età adulta». Già, ora si comincia anche a 40 anni. Naturalmente, per i più giovani «lo sballo» è diventato un prodotto di massa, da acquistare indipendentemente dalla sostanza che è, dunque, un mezzo: lo testimonia, tra l’altro, il fatto che gli ansiolitici sono entrati a pieno titolo nell’elenco delle sostanze consumate e anche il «popper» che è un ex farmaco un tempo usato per l’angina pectoris e che, se inalato, dà effetti inebrianti.
Come dire: «La questione non è la “sostanza” perché i consumatori comprano altro cioè una situazione di cui anche la droga fa parte. Siamo di fronte a qualcosa che ha a che fare più con l'essere consumatori che con la trasgressione, la morbosità o il piacere». Traduzione: si accetta lo spinello o l’eroina fumata come si farebbe con una sigaretta. Spiega di quel 44,7 per cento «di soggetti che hanno usato almeno una volta nella vita la cannabis», del 14,8 che dichiara di aver «consumato eroina» e del 12,3 per cento che ammette di aver fatto «uso di popper». Percentuali che, secondo la ricerca dell’Asl, su Milano si declinano in 135mila consumatori di cannabis «almeno una volta nella vita» (90mila nell’ultimo mese), 40mila di eroina (20mila nell'ultimo mese) e 20mila di popper (7mila nell’ultimo mese). Valori assoluti davvero preoccupanti anche perché «nel trenta per cento dei casi sono state consumate più sostanze contemporaneamente nel corso dell’ultimo anno» fa sapere Gatti. Che valuta pure con inquietudine il consumo di alcol: «Il dieci per cento degli intervistati ha ammesso di essersi ubriacato almeno una volta nel mese precedente a quello dell'intervista. E, attenzione. Nella fascia tra i 15 e i 24 anni, i maschi che si sono ubriacati nell’ultimo mese superano il 35 per cento contro il 20 per cento delle femmine».

Che aggiungere? Se il consumo di droghe aumenta da tre a settanta volte «la possibilità di incorrere in problematiche socio-sanitarie e legali», l’alcolismo riguarda il 7 per cento della popolazione milanese. Occorre, dunque, chiosa Gatti «un’adeguata prevenzione, rinforzare il sistema di intervento preventivo, favorendo il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi messi in atto».

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