Investigatori di lungo corso, venditori di sistemi antifurto, assicuratori - e probabilmente anche gli stessi ladri - sono tutti daccordo: servono dei professionisti per mettere ko un allarme satellitare. Questi «maghi del furto», pronti a ingegnarsi in ogni modo per rubare auto di grossa cilindrata, però, non sono così rari. E negli ultimi tempi stanno affilando le loro unghie.
Ne sa qualcosa la polizia. Che sabato sera è intervenuta in via Monzambano, al Dergano, a consolare il proprietario di una Porsche Cayenne. Luomo, un palermitano di 49 anni, era stato aggredito accanto alla sua vettura da due ladri che, prima di minacciarlo e andarsene con la preziosa vettura, hanno fissato sul tetto una scatola metallica dotata di calamita, un dispositivo utilizzato per isolare lallarme satellitare.
«È il primo episodio del genere - spiegano in questura -. Soprattutto, quel che è singolare, è che quel marchingegno sopra lauto i ladri labbiano posizionato addirittura davanti alla vittima! Si tratta sicuramente di un nuovo modo per schermare la vettura da un eventuale comando a distanza. Ci sono automobilisti che, schiacciando un semplice pulsante che hanno sul portachiavi dellauto, oltre a far scattare lallarme, riescono a bloccare la pompa elettrica e quindi a disabilitare liniezione di carburante al motore. Probabilmente questi ladri della Porsche volevano evitare che il proprietario, vedendoli scappare, azionasse quella funzione. Che, comunque, la scatola sul tetto della vettura aveva il potere di annientare».
Unautovettura dotata di allarme satellitare Gps, al momento del furto, anche mediante sollevamento con il carro attrezzi, invia un segnale radio a un centro di controllo, attraverso il quale può essere determinata la sua posizione, in qualunque parte del pianeta, con unapprossimazione inferiore ai dieci metri.
«I ladri milanesi sono tra i più esperti al mondo» assicura Salvatore Benassi, responsabile cittadino di unassicurazione telefonica, molto attento alle statistiche sui furti visto che ha sulla scrivania i dati della relazione del presidente del tribunale per linaugurazione dellanno giudiziario 2011. Numeri che indicano che larea metropolitana milanese, con 31.492 colpi nel 2010, vanta più furti dauto che le regioni della Campania e del Lazio assieme.
«Anche le compagnie assicuratrici non sono rimaste insensibili allavanzata tecnologica, offrendo consistenti sconti sulla polizza furto a chi abbia optato per il dispositivo Gps - spiega Benassi -. Tuttavia i balordi hanno imparato a neutralizzare anche il Gps, impedendo al centro di controllo dellantifurto satellitare di vedere i dati di localizzazione dellauto. O nascondendola in un Tir dove il vano di carico, in vetroresina, veniva rivestito, internamente, con una comune rete elettrosaldata per recinzioni, collegata elettricamente alla massa del camion. Che si comporta come un grande schermo che impedisce sia lingresso che luscita delle onde radio indispensabili per la localizzazione. Oppure portando la vettura, dopo il furto, nei piani più sotterranei di qualche enorme garage-silos. Anche in quel caso, grazie al cemento armato, lauto diventa invisibile nonostante il Gps».
E la famosa scatola sul tetto? «Quelli erano professionisti e con il pallino delle auto di lusso - concludono in questura - su questo non cè dubbio...Per ora sono fortunatamente uneccezione. Staremo a vedere perché temiamo fortemente i loro...Colpi di genio!».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.