«Alleati sconcertanti Gli inviti di Fassino? Parole irreali e infelici»

Il centrista Volontè: «Esterrefatto da Forza Italia, An e Lega. Non siamo la stampella di Prodi, il leader ds ne inventa una al giorno»

da Roma

Ha l’aria insofferente su quanto è avvenuto al Senato e sullo scontro tra il suo partito e la Cdl e basta guardare le agenzie per notare che Luca Volontè, capogruppo alla Camera dell’Udc, ci prova a parlare di altro: sui Dico «basta con i deliri anticattolici», sugli embrioni «ipotizzare la destinazione di 2500 embrioni vivi alla ricerca è contrario a qualsiasi principio umano e in aperta violazione dei diritti universali», sulla radiazione del giornalista Farina «un provvedimento che ha un sapore tutto politico ed esclusivamente intimidatorio».
Onorevole Volontè guardiamo l’attualità politica: Maroni evoca vostre espulsioni, Berlusconi sostiene che bisogna avere pazienza con Casini ma non rompere, Formigoni invita Berlusconi a ricucire e infine sono in tanti a sostenere che ci saranno riflessi alle amministrative...
«Guardi io sono esterrefatto. Sei mesi fa alla Camera e al Senato tutto il centrodestra ha votato il si alla missione e non mi pare che qualcuno abbia parlato di tradimento. La missione Isaf nasce dopo l’11 settembre e al governo c’eravamo noi. Votare contro la missione occidentale è un’inversione di linea politica e culturale, purtroppo...».
Ma stavolta si parla di condizioni diverse...
«Non è questo il tema. La missione in Afghanistan è stata considerata inferiore all’idea di dare una spallata al governo. Sono sconcertato che si sia pensato questo di fronte a un problema così grave, su cui tutto il resto del mondo occidentale vota insieme».
Ci saranno ripercussioni per le prossime amministrative?
«Dove il partito ha già fatto accordi con la Cdl verranno mantenuti. Per il resto continueremo a lavorare per mettere insieme tutti quelli che stanno contro lo schieramento di sinistra».
Fassino ha proposto possibili convergenze con voi e la Lega...
«Irreali e infelici esternazioni. Ogni giorno Piero Fassino ne inventa una. Come quella della conferenza con i talebani. Non soltanto i nostri elettori ma tanti hanno capito che non abbiamo offerto alcuna stampella a Prodi e che il nostro è stato un voto di coerenza».
Siete quindi la seconda opposizione?
«In questi mesi abbiamo fatto grande opposizione. E siamo certi di trovare consensi anche nell’elettore medio della Margherita che ha un ruolo annacquato nel centrosinistra per colpa della sua ala estrema. Noi non possiamo rimanere impiccati a una sigla che è finita con la sconfitta elettorale».
Adesso si parla di fare subito una nuova legge elettorale per bloccare i referendum...
«A cui siamo contrari. Sotto le polemiche di questi giorni c’è chi spera nel sistema bipartitico e non bipolare e invece cavalca i referendum. Noi abbiamo detto con chiarezza che vogliamo il sistema tedesco che ha dato grandi prove di funzionamento in Germania.

Ma se si arriverà al referendum faremo la nostra campagna contro e spiegheremo che anche in caso di vittoria bisognerà andare subito alla riforma perchè ne uscirebbe una legge elettorale dove un partito con il 12% potrebbe avere il 55%. Aumenterebbe cioè la beffa. Il referendum è soprattutto inutile».

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