I motivi della "rottura definitiva" tra Egonu e Mazzanti: cosa succede nell'Italvolley femminile

Egonu o Mazzanti? Nell'Italvolley femminile ormai c'è posto solo per uno dei due. Scontri, retroscena e prospettive dopo la rottura tra la stella della squadra e il ct

I motivi della "rottura definitiva" tra Egonu e Mazzanti: cosa succede nell'Italvolley femminile
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La rottura tra Paolo Egonu e il ct Davide Mazzanti ormai è definitiva. Quanto accaduto a Bruxelles, durante le Final Four, è in realtà la conseguenza della bufera scoppiata all’indomani della sconfitta con il Brasile nella semifinale del Mondiale. Una tregua momentanea aveva soltanto illuso tutte le parti in causa. Un anno dopo, la frattura appare ancora più profonda, praticamente impossibile da ricomporre.

La premessa

Egonu era tornata a difendere i colori azzurri all'Europeo dopo aver annunciato l'allontanamento dalla Nazionale nell'ottobre 2022 denunciando razzismo nei suoi confronti "Mi chiedono se sono italiana, ora basta". Non solo, a quella motivazione grave si aggiunse anche una più legata al trattamento che la critica le avrebbe riservato: "Sempre io presa di mira, vorrei riposare". Il match con l'Olanda rompe definitivamente il vaso di Pandora. Ora la decisione di non prendere parte al torneo di qualificazione olimpica mentre nel prossimo campionato Egonu tornerà a giocare in Italia vestendo la maglia del Vero Volley Milano.

La ricostruzione

Alla vigilia dell’Europeo, dopo due amichevoli con la Serbia, il ct comunica a Egonu che non farà parte del sestetto titolare e che la considera come pedina per il doppio cambio, una volta a set con Kate Antropova. Paola ci pensa qualche ora, le hanno anche dato la possibilità di rinunciare all’Europeo. È combattuta, ma lei decide di accettare il ruolo di riserva, anche se non può esserne felice.

La situazione anche durante gli allenamenti resta tesa e ci sono altri colloqui con i vertici federali. La partita con la Turchia è lo spartiacque, Egonu dal secondo set prende il posto di Kate e resta in campo fino alla fine. Ma contro l’Olanda Mazzanti fa ripartire Kate lasciando Paola in panchina.

Prima del match c’è un confronto serrato fra Egonu e coach. La rottura è definitiva. La decisione viene comunicata alla Federazione che a questo punto fa il comunicato uscito lunedì, anticipando di qualche giorno il raduno di Cavalese per preparare il Preolimpico di Lodz. Egonu non c'è tra i convocati.

Il retroscena

Che il ct Mazzanti non abbia tutto lo spoagliatoio dalla sua parte sembra evidente. A questo proposito è spuntato un retroscena su un presunto ammuntinamento raccontato da una giocatrice brasiliana molto nota in Italia. La questione è riportata in maniera dettagliata dal blog di Bruno Voloch, giornalista di "O Tempo".

Perché sono state lasciati a casa elementi del calibro di Monica De Gennaro, Caterina Bosetti e Cristina Chirichella? Sarebbero state loro, assieme a Egonu, a guidare la fronda interna contro Mazzanti: se lui fosse rimasto loro non avrebbero più giocato con la Nazionale ma la Federazione scelse di appoggiare il coach.

Resta da capire se Egonu apparteneva al gruppo delle scissioniste, perché è stata convocata? La fonte citata dal giornalista ha chiarito come fosse stata chiamata "solo come terza scelta"."Paola ha accettato le linee guida proposte – dice ancora Voloch -. L’idea era mettere pressione e puntare sulle prestazioni negative di Ekaterina Antropova, molto giovane e appena arrivata" nel gruppo.

Qual è la decisione giusta?

Paolo Egonu e Davide Mazzanti, in Nazionale c'è posto solo per uno dei due. Il presidente federale Giuseppe Manfredi ha dettato la linea: fino alla fine del girone di qualificazione a Parigi (si chiude il 24 settembre) non si parla di futuro. A bocce ferme, fra ottobre e novembre, Manfredi e la Fipav decideranno.

Scaricare Mazzanti e puntare su Egonu, o viceversa? Siamo di fronte ad un bivio obbligato. La sensazione è che il risultato di Lodz non sia vincolante per la conferma di Mazzanti anche se cominciano a circolare i nomi di possibili sostituti. I più facili e i più scontati: Julio Velasco passato da qualche settimana a Busto Arsizio (si dice che nel suo contratto che si possa liberare se arriva una chiamata di una Nazionale) o Marco Mencarelli. Nella seconda ipotesi il rischio concreto è che se resta il ct, Paola non giochi a Parigi 2024.

Al di là del clamore mediatico e delle possibili implicazioni-pressioni (sponsor e Coni) la Fipav si dovrà anche interrogare su che immagine darebbe a escludere una giocatrice come Egonu. Sia chiaro come tutti i grandi dello sport, indubbiamente anche Paola avrà i suoi limiti e i suoi difetti. Tuttavia come hanno chiaramente dimostrato i percorsi di Serbia e Turchia in questi Europei, sono le giocatrici forti (Tijana Boskovic e Melissa Teresa Vargas) a risolvere la partite.

L'unica nazionale che ha tenuto quasi sempre in panchina la sua stella è stata l'Italia e questo resta difficile da spiegare. Bisognerà pensare anche al campo, prima di prendere la decisione definitiva.

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