Altro che linee rigide del neoclassicismo, basti pensare alle tuniche che scendevano come tende fino a piedi delle donne, anche duecento anni le donne pensavano a evidenziare le loro forme e curve. Lo dimostra un reggiseno, datato tra fine Settecento e primi Ottocento, casualmente trovato nel magazzino del Museo delle Scienze di Londra e che verrà presto esposto, anche se solo per una sola notte.
Il modello di «push-up» non avrebbe nulla da invidiare ai richiestissimi Wonderbra, resi famosi negli anni '90 dalla modella Eva Herzigova. E contraddice il concetto di stile e moda che avrebbero caratterizzato gli anni a partire dalla seconda metà del XVIII secolo. Come riflusso nei confronti del Barocco e del Rococò, stili molto carichi, involuti, nati per celebrare i fasti di un'aristocrazia trionfante in tutta Europa, si tornò infatti a linee più austere, tipiche dell'ellenismo.
In quegli anni architettura e scultura cambiarono radicalmente, allineandosi alle antiche concezioni greche e romane. Modelli e stili ricavati dagli studi effettuati sugli scavi che stavano riportando Pompei alla luce. Arrivata intatta dal 73 dopo cristo, consentì a storici e archeologici di ricostruire con esattezza i gusti dell'epoca.
Il neoclassicismo non si limitò all'architettura, alla scultura e in generale alle arti visive, ma influenzò anche la moda. Facendo diventare più rigorose le linee degli abiti. Incontrando in particolare l'apprezzamento della nascente borghesia, che così voleva distinguersi dalla borghesia ancora infagottata in polverosi rasi, polpe, crinoline e monumentali parrucche. Le linee divengono sempre più austere e rigorose, con tagli semplificati, i tessuti sono di panno robusto, e le decorazioni ridotte al minimo. In questo modo si cercano di evidenziare i valori borghesi della serietà legata al mondo del lavoro, della praticità, del risparmio e dell'ordine.
Per gli uomini è il trionfo del frac e della redingote. Mentre la donna, che incarna l'ideale dell'angelo del focolare, si coprirà con abiti chiusi attorno al collo, maniche lunghe e spalle cadenti. La sensualità verrà rigorosamente controllata, gli istinti severamente repressi: il corpo risulta nascosto da gonne lunghe e strati di biancheria: camicia, busto, copribusto, molteplici sottogonne, mutandoni che diventarono indumento stabile. Il busto si trasforma in una corazza di tela irrigidita da stecche di balena che causa spesso dolori e svenimenti.
O almeno così si è sempre pensato. Una teoria che forse dovrà ora essere rivista alla luce di questo straordinario, per certi versi, ritrovamento: una banale Wonderbra, vecchio di due secoli.
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