
Ai nostri giorni, la possibilità che si manifesti un vero conflitto nello spazio è quanto mai concreta. Le nuove divisioni spaziali e la proliferazione di nuove reti che costituite dai nuovi e temuti satelliti fast-mover, schierati nell'orbita bassa e alta dalle maggiori potenze globali, rappresentano una minaccia reale nel quarto dominio, quello spaziale. Negli anni '80, quando la militarizzazione dello spazio era agli albori, le preoccupazioni crescenti per mantenere alta la capacità di difesa e reazione nei confronti dei satelliti sovietici, portarono gli Stati Uniti guidati dal presidente Ronald Reagan a lanciare un programma di Strategic Defense Initiative, con aspirazioni decisamente futuristiche. Un programma che divenne noto come programma "Guerre Stellari".
Il killer di satelliti nella corsa allo spazio
Alla fine degli anni '50, quando l'Unione Sovietica lanciò con successo il primo satellite Sputnik, gli Stati Uniti, preoccupati dalle capacità e dai progressi dell'avversario, iniziarono a sviluppare delle armi anti-satellite, trovando un'opzione nel Bold Orion Weapon System 199B, un missile balistico aviolanciato da un bombardiere B-47 Stratojet che venne testato contro il satellite Explorer 6 nel 1959.
Tuttavia, la mancanza di precisione del sistema, che poteva garantire una determinata efficacia solo se armato con una testata nucleare, al pari del missile anti-balistico Nike Zeus, l'opzione successiva, spinse il Pentagono a cercare delle soluzioni meno "invasive" per abbattere eventuali minacce sovietiche nello spazio. La decisione venne presa anche in considerazione del fatto che un attacco nucleare lanciato in un determinato settore avrebbe comunque rischiato di distruggere, danneggiare o compromettere seriamente anche i satelliti essenziali per la difesa degli Stati Uniti e dei loro alleati.
Ciò condusse allo sviluppo di un particolare missile a tre stadi che sarebbe stato trasportato da un caccia di ultima generazione, e lanciato eseguendo una precisa manovra che avrebbe messo a segno il colpo sul bersaglio in orbita. Per effettuare questa delicata missione vennero scelti i nuovi jet da combattimento F-15A Eagle, e il primo a testare con successo un missile anti-satellite aviolanciato prese il nome di "Celestial Eagle": l'aquila celeste.
Aquile celesti a caccia di satelliti spia
Quando fu chiaro che i nuovi satelliti sovietici avrebbero potuto rappresentare una minaccia nell’orbita bassa, i vertici del Pentagono spinsero il Congresso degli Stati Uniti ad approvare un programma altamente classificato che avrebbe portato nell’arsenale dell’Us Air Force un particolare tipo di arma Asat. Si sarebbe trattato di una nuova generazione di missili anti-satellite aviolanciati.
Il progetto per lo sviluppo e il futuro schieramento di questi missili, gli Asm-135 che avrebbero armato gli F-15 modificati, venne lanciato nel 1977, quando le stime dell’intelligence statunitense conclusero che circa il 75% dei satelliti in orbita all'epoca veniva usato per scopi militari e che l'Unione Sovietica, impegnata in una logorante corsa agli armamenti per contrastare l’avversario occidentale, disponeva già dal 1971 di un sistema Asat satellitare operativo.
L'asso dello spazio
Per fare in modo che un killer dello spazio andasse a segno, era necessario che l'Asm-135, missile lungo 5 metri con un peso di 1200 kg e una gittata compresa tra i 500 e i 900 chilometri, venisse sganciato in una posizione e in un momento preciso. Una volta selezionato il bersaglio, l'F-15 modificato doveva raggiungere una quota di almeno 11.600 metri al termine di una cabrata in candela. A quale punto, il caccia inclinato di 65 gradi alla velocità di Mach 1,22, poteva lanciare. Tale procedura di lancio venne effettuata con successo dal maggiore Wilbert D. Pearson il 13 settembre nel 1985.
Il lancio di un Asm-135 dal suo F-15 "Celestial Eagle", e la conseguente distruzione del satellite orbitante Solwind P78-1 selezionato come bersaglio nel corso di un'esercitazione, resero il pilota americano l'unico uomo al mondo ad aver abbattuto un satellite in orbita volando su un jet. L'unico vero "asso dello spazio".
Un segreto da mantenere
Nonostante il loro successo, le "armi killer dello spazio", pioniere nel nuovo livello di battaglia mossa alla quota più alta che poteva essere raggiunta da un aereo da combattimento, un traguardo che ricorda in qualche modo quello raggiunto in epoca precedente dal principe Emmanuel Galitzine a bordo del suo caccia, divennero più una preoccupazione che una soluzione.
Nel dicembre 1985, il Congresso decise di vietare i test del missile su obiettivi spaziali. Secondo gli analisti, i detriti spaziali creati da questo nuovo tipo di guerra potevano rappresentare un serio problema per le difese statunitensi. Nonostante i piani dell'Us Air Force prevedessero la modifica e lo schieramento di 20 aerei F-15A e la produzione di almeno 112 missili antisatellite l'Asm-135, il programma venne annullato nel 1988. Quando erano stati prodotti solo 15 Asm-135 e modificati per il trasporto solo due caccia.
Tra i motivi della cancellazione del programma, pesarono importanti implicazioni politiche, dal momento che un sistema d'arma del genere avrebbe potuto costituire una "violazione dei trattati internazionali vigenti sulla militarizzazione dello spazio". E questo nonostante l'Unione Sovietica stesse portando avanti, proprio nello stesso periodo, un programma con il medesimo scopo e rischio. Non è mai stato chiarito se il programma venne interrotto immediatamente e completamente, dal momento che era coperto da segreto militare. Secondo alcune fonti, i missili Asm-135 prodotti sarebbero rimasti stoccati in deposito. Sarebbero stati pronti per essere utilizzati in caso di un'imminente guerra stellare.
È interessante notare come la storia dell'F-15A pilotato dal Maggiore Pearson sia stata scoperta quasi 22 anni dopo da un altro ufficiale dell'Us Air Force appassionato di storia
dell'aviazione, e che il figlio dell'Asso dello Spazio, anch'egli pilota da combattimento, ebbe l'occasione di volare ancora una volta con il Celestial Eagle in un volo commemorativo il 13 settembre 2007.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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