Il Castello di Rivoli cambia ancora. Si scioglie la strana coppia che da due anni e mezzo, e a sei mesi dalla fine del mandato, era stata messa a dirigere il più importante museo darte contemporanea in Italia. Andrea Bellini ieri si è dimesso, annunciando il suo trasferimento al Centre dart contemporain di Ginevra di cui sarà nuovo direttore (al doppio dello stipendio italiano) a partire dal 1 settembre. Sola al comando resta Beatrice Merz, figlia maggiore dellArte Povera, già presidente della fondazione che a Torino porta il nome del padre Mario e che attualmente ospita le opere di mamma Marisa. In attesa di capire come verrà strutturato il bando (a concorso o a invito) sulla scelta del futuro direttore nel gennaio 2013, cè già chi scommette in una permanenza ben più lunga della Merz al Castello: è potentissima, espressione della Torino bene, molto gradita al presidente Giovanni Minoli e nel frattempo è diventata il punto di riferimento dellAssociazione Musei Italiani.
Laddio di Bellini, comunque, giunge abbastanza a sorpresa, anche se era scontato non gli fosse rinnovato il contratto. Dopo due anni difficili, i rapporti tra i due condirettori sono sempre stati tesi, Bellini e Minoli neppure si parlavano, il Castello di Rivoli è sembrato addirittura riaggiustare la pesante situazione economica e persino la programmazione risultava migliorata, seppur lontana dagli anni doro. Le fonti ufficiali parlano di un utile di 500mila euro, di un piccolo incremento di visitatori e di mostre quasi interamente finanziate da sponsor privati.
Dietro alle dichiarazioni di facciata (gran complimenti per chi se ne va dopo anni di veleni) cè a questo punto, e in modo serio, da riflettere sul futuro di uno spazio così costoso.
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