Roma - "Forse qualcosa mi è sfuggita e mi sono fidato troppo". Nel giorno degli interrogatori di garanzia per i 4 arrestati nell'inchiesta sugli appalti truccati per il G8 alla Maddalena e per i grandi eventi, Bertolaso ha spiegato che il problema "non deve in alcun modo inquinare un sistema che abbiamo contribuito a far crescere e che è diventato punto riferimento a livello mondiale". Davanti al magistrato di Firenze, Rosario Lupo, sono comparsi i due dirigenti dei "grandi eventi", Angelo Balducci e Mauro Della Giovanpaola, e l’imprenditore Diego Anemone. I tre negano ogni coinvolgimento: "Agito correttamente". A Milano interrogato il quarto indagato, Fabio De Santis, che però non ha voluto rispondere.
Bertolaso: "Posta troppa fiducia" "Forse ho avuto eccessiva fiducia nei confronti di alcune persone, ma io purtroppo sono portato a fidarmi degli altri", ha detto Bertolaso intervistato in serata da Sky. Il capo della Protezione Civile crede che "la stima reciproca, la fiducia e il rispetto anche dei valori e delle responsabilità debba riguardare tutti i cittadini e i funzionari dello Stato. Se qualcosa ho mancato, me ne faccio una colpa e un rammarico, ma non per questo devo esser messo alla berlina". Poi ha lanciato un chiaro avvertimento: "Il problema di Bertolaso è il problema di una persona: non deve in alcun modo inquinare un sistema che abbiamo contribuito a far crescere e che è diventato punto riferimento a livello mondiale". Bertolaso ci tiene, infatti, a far presente che "abbiamo contribuito a far crescere l’immagine e il prestigio del Dipartimento". "Se il potere è quello di stare in mezzo al fango, alla lava, alla sofferenza, agli incendi, laddove la gente soffre, io sono potentissimo. Il resto del potere io non lo vedo - ha concluso Bertolaso - il potere significa ricevere un incarico per fare degli interventi? Io faccio, ma non per interesse personale. Lo faccio quando, in un Paese purtroppo un pò arrugginito per quello che riguarda le procedure e le cose concrete da fare, serve la Protezione civile per superare quegli ostacoli di natura burocratica che fino ad oggi hanno impedito la realizzazione di infrastrutture importanti".
Interrogati i 4 indagati E' durato tre ore l’interrogatorio di garanzia dell’ingegner Angelo Balducci nel carcere di Regina Coeli. Il presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici ha rivendicato la legittimità del proprio operato, ammettendo una amicizia di lunga data con l’imprenditore Diego Anemone, ma sottolineando che questa non ha mai influito sulle sue decisioni pubbliche. A riferirlo, lasciando il carcere al termine dell’interrogatorio, è stato il suo legale, Roberto Borgogno. "Balducci - ha spiegato - ha risposto punto per punto alle contestazioni che gli vengono mosse. Proprio per questo l’interrogatorio è durato a lungo". Anemone, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Abbiamo chiesto al giudice - ha fatto sapere Borgogno - la revoca delle misure cautelari per Balducci. Lui si è riservato di decidere, dopo aver sentito il pm, che oggi non era presente". Il procedimento, ha aggiunto, sarà spostato a Perugia.
Il pg di Firenze: "Io lavoro" Sono 28 gli indagati nell’inchiesta della procura di Firenze sugli appalti per i grandi eventi, dal G8 alla Maddalena ai Mondiali di nuoto. Lo ha detto il procuratore del capoluogo toscano, Giuseppe Quattrocchi. "Non rispondo a nessuno. Io faccio il mio lavoro" ha risposto invece ai giornalisti che gli citavano la frase di Silvio Berlusconi riguardo ai magistrati che dovrebbero vergognarsi. "Berlusconi dica le sue cose" ha risposto Quattrocchi. E lei cosa risponde? È stato chiesto al magistrato. "Non rispondo a nessuno. Io faccio il mio lavoro".
Letta difende Bertolaso "Tutti abbiamo sentito un brivido di orrore" rispetto a "quelle brutte persone che stavano a lucrare qualcosa sulla disgrazia dell’Aquila. Nessuna di quelle persone, nessuna di quelle imprese, ha messo mai piede a l’Aquila né ha avuto un euro di lavori nella prima fase e né l’avrà nella seconda". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, dall’Aquila. Che si spende in difesa di Bertolaso: "Voi che l’avete visto non potete credere che abbia tradito la vostra fiducia, come non ci credo io. A lui mi piace mandare un pensiero di solidarietà e di affetto. Voi l’avete visto lavorare e soffrire con voi e per voi. Non c’è professionista che tenga e con un cuore grande e proporzionato alla sua professionalita. E' una persona straordinaria".
Bersani attacca Berlusconi "Credo che queste frasi di Berlusconi siano totalmente fuori luogo". Lo ha detto Pierluigi Bersani sul caso Bertolaso. Il numero uno del Pd ha aggiunto che, in merito a eventuali responsabilità personali di Bertolaso, "saranno stabilite dalla magistratura. Nessuno si mette a fare il giudice, però esiste un fatto oggettivo, una responsabilità oggettiva. Qui c’è un andazzo che non è mica accettabile".
L'Idv insiste con le dimissioni Durissimo l'attacco del leader Idv, Antonio Di Pietro, che agita le manette: "Bertolaso dimettiti, altrimenti ti sfiduciamo noi. Oggi, infatti, ho presentato una mozione di sfiducia nei confronti del responsabile della Protezione Civile a seguito delle vicende giudiziarie che l’hanno coinvolto.
Sono proprio curioso di vedere se il nostro Bertolaso ha un po' d’onore, oppure anche lui è come il sottosegretario Cosentino, il quale, nonostante un provvedimento di cattura confermato dalla Cassazione che gli pende addosso, insiste a rimanere al governo. Bertolaso ci sarebbe dentro fino al collo e basterebbe quello che si sa già ora per imporgli le immediate dimissioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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