Arrestato il figlio di Gheddafi "Rischia la pena di morte" Ecco il video dopo l'arresto

In manette Saif al-Islam Gheddafi. GUARDA IL VIDEO di Saif in aereo dopo l'arresto. Ascolta Il commento di Fausto Biloslavo GUARDA LE FOTO

Arrestato il figlio di Gheddafi  "Rischia la pena di morte" Ecco il video dopo l'arresto

Tripoli - Il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, considerato l'erede politico dell'ex raìs, è stato arrestato nel sud della Libia mentre tentava di passare il confine con il Niger con due suoi aiutanti. (Guarda il video di Saif in aereo dopo l'arresto) Saif è stato portato in un carcere della città di Zintan. Lo ha riferito il comandante della brigata Cnt di Zentan, Bashir al-Tlayeb in una conferenza stampa. Nessun commento, invece, su tempi e luoghi del processo nei confronti del figlio del raìs. Alla notizia dell'arresto scene di festa a Tripoli. "Sto bene", ha detto Saif all'agenzia Reuters, spiegando poi di essere ferito ad una mano (come si vede nella foto) a seguito di un bombardamento risalente a circa un mese fa.

La Corte internazionale di Giustizia su Saif il 27 giugno scorso aveva emesso un ordine di cattura per crimini contro l’umanità. Il procuratore della Corte pernale internazionale, Luis Moreno Ocampo, ha fatto sapere che presto andrà in Libia per parlare del futuro di Saif. Ma un portavoce del governo di transizione fa sapere che il figlio dell'ex raìs sarà processato in Libia.  "Questo è il capitolo finale del dramma libico - ha detto il ministro dell’Informazione Mahmoud Shammam -. Lo processeremo in Libia e sarà giudicato per i suoi crimini in base alla legge libica".

Il ministro libico ad interim della Giustizia, Mohammed al-Alagy ha precisato che Saif al-Islam Gheddafi sarà processato in Libia per crimini pesanti che prevedono la pena di morte. Tutto questo perché, ha aggiunto il ministro: "Ha spinto altri ad uccidere, ha abusato di fondi pubblici, ha minacciato e reclutato mercenari".

Gli Stati Uniti hanno chiesto un processo equo per Saif Gheddafi. Ad annunciarlo è stato il Dipartimento di Stato che poi ha precisato che "le autorità libiche hanno l’obbligo di trattare tutti i prigionieri in loro custodia rispettando gli standard internazionali".

Alla fine a provare a rassicurare gli Usa ci ha pensato il premier libico ad interim Abdel Rahim al Kib: "Intendo rassicurare il nostro popolo e il resto dei Paesi del mondo che Saif al Islam e i suoi compagni saranno giudicati nell’ambito di un processo giusto nel quale i diritti e la legge internazionale saranno garantiti".

Singolare l'evoluzione di Saif da "colomba" del regime a vero e proprio falco, tra i più determinati nella feroce repressione della rivolta contro gli oppositori. Ingegnere, con studi internazionali in Austria e Gran Bretagna, si era perfezionato alla prestigiosa London School of Economics (anche se con una tesi palesemente copiata). Saif al Islam era considerato l'erede più moderato e illuminato della famiglia Gheddafi. E piano piano, sfruttando i contatti internazionali, aveva scalato i vertici della nomenklatura libica, arrivando a chiedere al padre delle riforme molto profonde nella struttura dello Stato. Nel 2008, in polemica con la riottosità al cambiamento di Muammar, Saif aveva lasciato la politica attiva, subendo anche l'accesa rivalità del fratello Mutassim. Con lo scoppio della rivolta popolare, però, Saif è tornato protagonista inventandosi leader della "resistenza lealista" e cercando di negare ognbi accusa nei confronti del regime.

Esultanza a Tripoli per la notizia dell’arresto. Il corrispondente di Al Arabiya ha riferito di spari di festeggiamento e manifestazioni di giubilo.

Molti libici però gridano che il cerchio si chiuderà definitivamente e la gioia sarà completa solo con l’arresto di Abdallah Al-Senoussi, ex potente capo dei servizi segreti di Gheddafi, anch’egli ricercato dalla Corte penale internazionale.

Intanto il nuovo governo libico sarà annunciato domani, salvo ripensamenti dell'ultimo minuto: l'ha anticipato a Bengasi Fathi Baja, responsabile degli affari politici del Cnt.

 

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica