Se li porta bene i suoi 850 anni. Specie dopo l'ultima cura che le ha ridato "giovinezza", spostando più avanti il rischio crollo. Stiamo parlando della Torre di Pisa, "che pende, che pende e mai non vien giú!", come cantava Mario Latilla. La prima pietra fu posta il 9 agosto 1173. La "fortuna" della Torre derivò da un clamoroso errore di valutazione: fu costruita sull’argine inclinato di un antico fiume. Quando il cantiere arrivò al terzo piano il terreno iniziò a cedere e i muratori subito si fermarono. I lavori ripresero nel 1275: si ricominciò a lavorare e, per raddrizzare la torre, ed evitare il peggio, il quarto, quinto e sesto piano furono leggermente incurvati nel senso opposto alla pendenza. Complessivamente la Torre fu completata in tre fasi per un totale di 177 anni di lavori. Per salire fino in cima si devono percorrere 294 scalini. Il monumento è alto 55,863 metri ed è inclinato di 5,115°.
Festeggiamenti per un anno intero
A Pisa è tutto pronto per la grande festa. Alle 10 verrà presentato l'annullo filatelico davanti al museo delle Sinopie; alle 12 il suono delle campane coi rintocchi dalla cella campanaria della Torre. Alle 21.30 la Torre verrà illuminata e sul muro esterno del museo dell’Opera del Duomo sarà proiettato il logo dell’850° anniversario. Gli appuntamenti per celebrare questo compleanno speciale dureranno tutto l'anno. Sempre domani, dalle 20.30 a mezzanotte, ingresso gratuito a tutti i monumenti della piazza del Duomo, a eccezione della festeggiata: la Torre infatti, proprio perché illuminata, non sarà visitabile per motivi di sicurezza. Alle 21.30 sul graduale della Cattedrale concerto del pianista iraniano Ramin Bahrami, uno dei più interessanti interpreti di Bach. Verranno eseguite musiche di Bach, Beethoven, Mozart, Brahms, Chopin, Rachmaninov e Mompou.
Il rischio crollo e il salvataggio
Nel settembre 1995 gli esperti della Commissione di salvaguardia decisero di provare un ancoraggio al terreno per ridurre la pendenza: purtroppo la mossa non funzionò e, una notte, venne registrata una pericolosissima oscillazione, che fece temere il peggio. Fu grazie alle cure di una squadra di esperti guidata dal professor Michele Jamiolkowski, scomparso di recente, che la Torre si salvò. In buona sostanza si procedette ad una robusta ma al contempo delicata sotto escavazione del terreno, che andò a ridurre la pendenza mettendo in sicurezza il monumento che, ricordiamo, aveva iniziato a pendere fin dall'inizio, per il cedimento del terreno sosttostante alle fondamenta.
"Il percorso della vita umana nel disegno della piazza"
"Il salvataggio del Campanile - osserva il presidente dell’Opera primaziale, Andrea Maestrelli - permette di arrivare oggi ai festeggiamenti dell’850° anniversario ma soprattutto è possibile ancora oggi apprezzare lo sforzo progettuale dei nostri antenati nel realizzare la disposizione dei monumenti della piazza del Duomo, sebbene edificati in epoche diverse, non in modo casuale ma tali da rappresentare il percorso della vita umana. Partendo dalla nascita (il Battistero) si va alla vita cristiana (la Cattedrale e il suo Campanile), alla sofferenza (l’Ospedale oggi in parte Museo delle Sinopie) e alla morte (Camposanto Monumentale)".
"I grandi successi conseguiti nel passato non devono però far pensare che la missione sia compiuta - conclude Maestrelli -. Il futuro si basa su due parole tra loro sinergiche: sostenibilità e accoglienza.
Vogliamo guardare ai prossimi anni pensando a un campanile sempre illuminato con energia rinnovabile e pulita e accessibile a tutte le forme di disabilità. Le bellezze della piazza dei Miracoli devono essere accessibili a tutti perché sono state ideate e realizzate per tutti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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