Artrite, oggi si può guarire

Un anticorpo monoclonale che agisce sui linfociti b porta in venti casi su cento alla remissione di questa malattia

Più di mille specialisti hanno partecipato al 44° congresso della Società italiana di reumatologia, che si è svolto nei giorni scorsi al Lido di Venezia. Come ha ricordato il professor Stefano Bombardieri, presidente della società, la reumatologia italiana sta crescendo: oggi può contare su 25 unità operative in ambito universitario e 35 in ambito ospedaliero. Le malattie reumatiche colpiscono poco meno del 30% della popolazione italiana in forme non gravi. Sono sei milioni invece, i malati di artrosi e di artrite reumatoide. Proprio a quest’ultima, grave patologia, che può portare all’invalidità, è stata dedicata un’intera giornata congressuale, illuminata dalla speranza (che prima non c’era) d’una remissione. Uno studio osservazionale pubblicato un mese fa su «Arthritis and reumatism» ha dimostrato infatti che la terapia con un anticorpo monoclonale dotato di azione selettiva sui linfociti B (nome chimico: rituximab) rallenta sempre la progressione della malattia, e in oltre il 20% dei casi - se l’intervento terapeutico è tempestivo - può portare addirittura alla remissione della malattia dopo un anno.
Questo risultato è stato commentato molto favorevolmente dal professor Maurizio Cutolo, dell’università di Genova, il quale ha parlato a lungo delle «negatività» dell’artrite reumatoide: dolore, rigidità articolare, distruzione dell’osso della cartilagine. Dinanzi a uno scenario tanto drammatico, i risultati ottenuti con i nuovi farmaci si possono definire «straordinari» ha commentato il professore Guido Valesini dell’università di Roma. Va precisato, infine, che il profilo di sicurezza di rituximab rimane tale anche dopo sei-sette cicli di terapia.
A Venezia è stato anche presentata una nuova opzione. Esiste cioè un secondo anticorpo monoclonale che è in grado di inibire l’interleuchina b che è una molecola chiave del processo infiammatorio da cui deriva l’artrite reumatoide. I primi risultati delle sperimentazioni cliniche condotte con tolicizumab sono quelli dello studio internazionale Option che ha interessato 623 pazienti e che è già arrivato alla fase 3.

Dopo ventiquattro settimane, è stato osservato un miglioramento dei sintomi della malattia in 50 casi su cento ed una certezza di remissione in 28 casi su cento. Il nuovo farmaco entrerà in commercio, almeno in Italia, nel 2009. In questa direzione si muove ormai la ricerca scientifica.

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