Ascensori, arriva la stangata da 750 milioni

I tasti con il numero dei piani sono consumati dal tempo, le porticine di legno fanno tanto «vecchia Milano» ma comode comode non sono. I cavi scricchiolano e il rumore, soprattutto di notte, è insopportabile. Tutto sommato però, l’ascensore va e per sostituirlo si può aspettare ancora un po’, anche se l’impianto ha già vent’anni. I condomini hanno cercato di rimandare la spesa negli anni. Ma ora il salasso è in arrivo. La stangata è nascosta dietro al decreto ministeriale del luglio 2009 che prevede la messa in sicurezza di tutti gli ascensori installati prima del 1999. Per Milano vuol dire una spesa che si aggira tra i 400 e i 750 milioni: in media 15mila euro per ogni impianto di vecchia data, meno per quelli più giovani.
Gli ascensori rétro sono infatti oltre 65mila e di questi due su tre non sono in regola. Vale a dire che non passerebbero l’esame dei tecnici. Le nuove regole sulla sicurezza sono rigide: la tolleranza di precisione all’arresto è di 10 millimetri, è prevista l’installazione di un «paracadute» in salita per gli impianti a fune, il vano deve essere completamente cieco e prevedere luci di emergenza in cabina. «Questo adeguamento - spiega Maria Antonietta Portaluri, direttore generale di Confindustria Anie, di cui fa parte l’associazione Assoascensori - non dovrà avvenire immediatamente ma sarà graduale, cioè potrà essere attuato in un arco temporale che va dai cinque ai 15 anni. Ciò per consentire di programmare nel tempo gli interventi previsti».
Chi fa fatica a pagare le spese condominiali, può tuttavia tirare un sospiro di sollievo: per mettersi in regola con la legge c’è tempo e l’appuntamento per la ristrutturazione dell’ascensore può essere fissata anche nei prossimi anni. A meno che l’impianto non sia antecedente al 1964. In quel caso ci sono due anni di tempo per la verifica straordinaria e altri cinque per gli eventuali adeguamenti. Per gli ascensori costruiti tra il 1964 e il 1978 ci sono cinque anni di tempo. Invece, per quelli post 1978 si potrà aspettare fino al 2014 per la verifica e fino al 2019 per gli altri adeguamenti. I tecnici di Assoascensori sostengono che non sia possibile fare una stima precisa dei costi per sostituire tutti gli impianti: «L’anzianità degli ascensori - aggiunge la Portaluri - e il loro stato richiedono interventi diversi per contenuto, materiali e mando d’opera necessari per l’adeguamento. Di conseguenza il costo varierà. In alcuni casi potrebbe anche essere nullo se l’impianto è già stato oggetto di interventi di miglioramento della sicurezza negli anni passati. In ogni caso, più che una spesa, il costo per l’adeguamento va considerato un investimento a livello di sicurezza».
In Lombardia gli ascensori fuori norma sono all’incirca 130mila, di cui 70mila all’interno dei condomini e 1.300 negli alberghi. Il restauro riguarderà anche uffici e aziende. La spesa prevista per sistemarli tutti dovrebbe superare il miliardo di euro. A entrare in azione per i controlli saranno 880 aziende locali.

Gli impianti che ogni giorno vanno su e giù nella nostra Regione rappresentano il 20 per cento degli ascensori presenti in tutta Italia: un parco composto da 870mila impianti, che ogni giorno effettuano quasi 100 milioni di corse.

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