Asm Brescia ora punta al controllo di Endesa Italia

Il presidente Capra: prevedibile una spesa massima di 2,5 miliardi. I bresciani sono sempre interessati ad alleanze con Aem ed Enìa

Paolo Giovanelli

da Milano

Asm Brescia punta ad acquisire il controllo di Endesa Italia (di cui detiene già il 20%) se l’Opa di Gas Natural sulla spagnola Endesa avrà successo: «Abbiamo un diritto di prelazione che ci dà la facoltà di crescere al 100% in una società che riteniamo molto buona. La valutazione di 2,5 miliardi per l'80% è un buon calcolo, ci andrebbe bene» ha detto il presidente Renzo Capra, che ha però aggiunto che un obiettivo realistico sarebbe arrivare al controllo del 51%, lasciando il restante 49% a soci esteri. L’importante esborso per acquisire il controllo richiederebbe l’appoggio delle banche, ma soprattutto, ha detto il direttore finanziario Leonardo Dabrassi, «diversi investitori stranieri sono già disponibili ad investire in Asm a trent’anni. Se agganciamo le possibili emissioni di bond o aumenti di capitale ci sono tutti i mezzi finanziari per fare l’operazione».
«Sono operazioni che sono fonti di rischio, sia che si sia dentro, sia che si rimanga fuori» ha commentato Capra, che ha aggiunto che ad Asm non interessano soltanto le centrali di Endesa, ma anche gli eventuali rigassificatori. Il gruppo spagnolo ne sta progettando due: uno a Livorno e l’altro a Trieste, e ad Asm interesserebbe soprattutto il secondo. Anche se, ha aggiunto Capra, un conto è chiedere i permessi per farli, un conto è poi realizzarli davvero: «Se nel 2010 ne saranno stati costruiti tre su tutti quelli previsti, io sarei contento». In ogni caso, se Asm acquisirà Endesa, il primo obiettivo sarà acquisire mezzi per importare gas in maniera indipendente.
Piuttosto, dopo Endesa (se ci sarà) Capra pensa alle possibili alleanze italiane. E qui, un po’ a sorpresa, è rispuntata Aem Milano (che molti davano ormai per tramontata), oltre ad Enìa: «Puntiamo a un partenariato stretto, ma si possono scegliere forme diverse». Quanto al gas, Capra ha notato che le piccole società che vendono alle famiglie stanno trovando difficoltà (anche per la decisione dell’Authority di tagliare il prezzo di vendita) e che si va verso una forte concentrazione. Asm non dovrà far altro che aspettare e poi tirare le reti.
Il 2005 per Asm si è chiuso con ricavi per 1,5 miliardi di euro e un margine operativo lordo di 320 milioni; l’utile netto è previsto intorno ai 150 milioni. Endesa Italia ha realizzato utili per 300 milioni, di cui 34 dovrebbero andare pro quota ad Asm, contro i 25 previsti.

Questo permetterà di distribuire un dividendo di 11,9 centesimi, contro i 10 dell’esercizio precedente. Capra ha annunciato che la politica del dividendo si basa su un aumento minimo del 5% annuo nel periodo 2006-2010, con un pay out minimo del 55% dell’utile netto consolidato.

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