Asse con Astaldi la Borsa crede all’operazione

da Milano

È in arrivo la precisazione della società Impregilo sul polo con Astaldi e Condotte. Proprio nei giorni scorsi la Consob ha chiesto al vertice di Impregilo, quotata in Borsa, di comunicare al mercato la posizione della società. Ora il chiarimento è in preparazione e parte da una premessa: nessun organo sociale di Impregilo è stato messo al corrente del progetto. Fin qui la posizione aziendale. Resta il fatto che, secondo quanto risulta a Radiocor, il dossier è all’attenzione di almeno alcuni degli azionisti. La volontà è di ricercare un antidoto valido a quello che viene considerato un nanismo diffuso nel campo delle grandi opere edili, mentre il Paese ha necessità di contare su due, tre grandi gruppi e non su 10-15 operatori di ridotte dimensioni, almeno a livello europeo, come accade attualmente. Tra le ipotesi formulate la più accreditata è quella che Astaldi e Impregilo potrebbero fondere le attività nelle grandi opere innescando un processo capace di attrarre Condotte e Grassetto. Nascerebbe così un gruppo che sfiorerebbe i 7 miliardi di euro di fatturato, collocandosi al secondo o terzo posto in Europa. Secondo il settimanale Economy la famiglia Astaldi sta studiando lo scorporo dal gruppo del ramo d’impresa edile per cederlo a Impregilo. Ma su questo punto Astaldi ha ribadito che «attualmente non è allo studio alcun progetto di scorporo di ramo d’azienda», mentre Impregilo non ha commentato.

E intanto ieri si è riaccesa la speculazione sull’asse Astaldi (più 5,22% a 5,687) e Impregilo (più 2,18% a 3,7), in una seduta che ha visto acquisti su tutti i titoli legati alle costruzioni, con Vianini (più 0,82% a 9,076) e Caltagirone (più 1,26% a 8,259).

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