- Per la serie “burocrazia canaglia” dovete sapere che una parrocchia nel Torinese, la Collegiata di Carmagnola, è stata multata per 100mila euro per aver utilizzato un canale radio riservato ai militari. Dunque in modo irregolare. Nessuno però ci ha guadagnato nulla. Si trattava di un servizio sociale, roba da oratorio. E “bisogna ricordare che nel periodo Covid quella radio è stata molto preziosa per i fedeli che non potevano recarsi in chiesa”. Ma la burocrazia non conosce, colpisce in modo cieco. Non si poteva mandare prima un avvertimento? Non si poteva risolvere bonariamente? No. Multa e via. Pessimo.
- Israele rispedisce a Gaza centinaia di operai palestinesi. Erano stati arrestati subito dopo l’attacco del 7 ottobre e lo si può anche capire. Anziché tenerli in gattabuia, Tel Aviv ha deciso di mandarli a casa. Sotto le bombe. Inoltre a migliaia di lavoratori palestinesi sono stati revocati i permessi di lavoro e difficilmente in futuro potranno riottenerli. Due considerazioni. Primo: il folle attacco di Hamas non ha portato ad alcuna conquista militare ma ha rovinato la vita a migliaia di palestinesi. Bravi, eh! Secondo: fossi stato in loro, avrei preferito restare in carcere anziché tornare nell’inferno di Gaza.
- La riforma della Costituzione non è neppure entrata nel vivo che già i contrari a ogni costo si sono schierati. Lo abbiamo già detto: qualcosa di rivedibile c’è, ma descriverla già come un attacco alla democrazia è sciocco e ignorante. Cosa cambiare? La norma anti-ribaltone, visto che non si capisce bene quale programma dovrebbe portare avanti il premier-bis e chi lo sanziona se non lo fa. E i poteri di nomina dei ministri in capo al premier, il quale altrimenti continuerebbe ad essere un debole primus inter pares. Ma c’è tempo.
- Avvertite subito Renzi: per la buona riuscita della riforma costituzionale ci sarà bisogno anche del suo apporto, anche solo per poter dire che è fatta con un pezzo di opposizione. Quindi chieda ciò che ragionevolmente può chiedere ma non faccia nuovamente l’errore di rovinare tutto e di mandare al diavolo la riforma costituzionale. Eviterei espressioni tipo "se passa il referendum mi dimetto".
- Fermi tutti, è solo il 3 novembre e già parliamo di Sanremo. L’annuncio è di quelli roboanti: Al Bano da Cellino presenterà una sua canzone ad Amadeus sperando che possa riportarlo in gara. Siamo contenti per lui, ma dateci tregua almeno fino a Natale.
- A Bologna un giudice ha convalidato l’arresto per 3 ambientalisti di Ultima Generazione che ieri sono stati fermati dalla Digos per aver bloccato la tangenziale. L’accusa è di violenza privata e danneggiamento. Pensate che andranno in galera? Ovviamente no, e direi che va bene così. Però per due di loro è stato disposto solo il divieto di dimora e per il terzo l’obbligo di firma. Tradotto: nulla di nulla. Per evitare i blocchi stradali, che se messi in atto in tutta Italia potrebbero paralizzare il Paese, occorrono multe o pene più incisive. Se a paralizzare le strade si rischia giusto un buffetto e tanti saluti, sempre più giovani prenderanno questa via che spacciano per disobbedienza civile. Occhio.
- Zerocalcare mette su un minestrone noiosissimo, in forma di fumetto, per spiegare come mai non andrà a Lucca Comics e per raccontare la sua versione dei fatti sulle successive polemiche. Si dice dilaniato nella coscienza per i morti di Gaza, indeciso su cosa fare, su come presentarsi alla kermesse e però al tempo stesso non solidarizzare con Israele. Ne è uscito un pasticcio mastodontico, ma che dimentica un punto focale: l’ambasciata israeliana ha fornito il patrocinio solo ed esclusivamente perché i due fumettisti scelti per il logo sono ebrei israeliani. Fine. È probabile che l’ambasciatore manco ne fosse a conoscenza, saranno robette gestite da uffici secondari.
A trasformare il Lucca Comics in un atto politico e non esclusivamente artistico è stato proprio Zerocalcare: sarebbe bastato andare lì, parlare di fumetti e - se proprio necessario - esporre in qualche modo il proprio pensiero sulla guerra tra Gaza e Tel Aviv. Avrebbe faticato molto meno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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