Il dato clamoroso sugli sbarchi, Meloni "meno femminile" e Putin: quindi, oggi...

Quindi, oggi…: la vecchietta alla guida a 103 anni, le minacce nucleari e e Sciences Po

Il dato clamoroso sugli sbarchi, Meloni "meno femminile" e Putin: quindi, oggi...

- Partiamo dalla mitica nonnina di 103 anni che è stata multata nel Ferrarese, a Bondeno, perché pizzicata alla guida di un’auto senza assicurazione e con la patente scaduta da due anni. Voleva raggiungere alcuni amici, è salita in auto e s’è pure persa. Notte brava, multone e auto prelevata col carro attrezzi. Datele un premio per l’ardire dimostrano nel mettersi alla guida superati i 100 anni.

- Lo so che le minacce di Putin di utilizzare l’arma nucleare regalano sempre ottimi titoli, ma lo va dicendo ormai da tempo. Il momento più critico, quello in cui abbiamo davvero rischiato un conflitto atomico, credo sia ormai alle spalle.

- Il generale Vannacci confessa urbi et orbi di aver corteggiato un transessuale a sua insaputa. Era in discoteca, ammiccamenti vari, poi il sorpresone scoperto perché qualcuno gli aveva fatto notare che la bella signora poteva nascondere un segreto. A quel punto il generalissimo avrebbe desistito. Mi domando e dico: ma possibile che siano capitate tutte a lui?

- Continuano i dolori del giovane “campo largo”. Mentre Elly e Conte cercano una quadra difficile da trovare, Stefano Bonaccini di fatto bombarda l’accordo. Secondo il presidente emiliano, infatti, occorre unire “tutte le opposizioni” e il Pd non deve limitarsi a guardare a sinistra, ma deve “parlare a tutto il paese”. Centristi compresi. A parole sembra una mano tesa verso la strategia della Schlein, ma in realtà finirà con l’azzopparla: Conte e Calenda hanno già fatto sapere di non volersi vedere manco col binocolo. E se i due estremi non intendono parlarsi, con chi vuoi che faccia “ponte” il Pd?

- Il dramma dei quotidiani cartacei è che vai in stampa la sera prima, vieni letto a metà del giorno successivo e non puoi sapere cosa accadrà nella mattina che sta ancora nascendo. Quindi il rischio di prendere bidoni è alto, anzi: altissimo. Deve averlo compreso sulla sua pelle l’ottimo Aldo Cazzullo il quale, nell’odierno editoriale sul Corriere della Sera, elogia Meloni per la vittoria in Abruzzo ma solo per poterla poi meglio picconare sulla “questione più complessa” che i governi devono fronteggiare: l’economia. Dice Cazzullo: “L’Italia è oggi un Paese che non ha fiducia nel futuro”. Bene. E quali dati sciorina invece stamattina l’Istat? Questi: nel primo anno di governo Meloni, il 2023, ci sono stati 481mila occupati in più e la disoccupazione è scesa al 7,7%. Non è tutto oro quel che luccica, sia chiaro, la classe dirigente di FdI sarà pure quel che è e si può sempre fare meglio, ma insomma: mentre Cazzullo chiedeva di “incentivare il lavoro”, l’Istat confermava il boom di assunti. Che sfiga, eh?!

- Mi devo scusare con voi perché mi sono perso questo passaggio memorabile in un articolo di Francesco Bei di un paio di giorni fa. Parliamo di elezioni in Abruzzo. “Stavolta - si legge nell’analisi post sconfitta - il pivot dell’operazione è stato l’ex rettore D’Amico, una figura che in sé sembra racchiudere le caratteristiche di una leadership di segno opposto a quella di Meloni: inclusiva e non divisiva, gentile, incapace di aggressioni agli avversari. Una leadership più “femminile” di quella della prima premier donna d’Italia”. Cioè: a Repubblica scrivono che un uomo è “più femminile” di una donna. Nessuno che l’accusi patriarcato?

- Il Parlamento europeo approva la legge sull’Intelligenza Artificiale. Bellissimo eh, ma come al solito inutile. È un po’ come cercare di svuotare l’oceano con un bicchiere. L’Ai si sviluppa tra Stati Uniti e Cina, i quali investono miliardi di dollari nella nuova tecnologia, senza farsi grandi domande etiche sul suo utilizzo. L’Europa può pure regolarla, ed auto compiacersi per il suo umanesimo, ma finirà solo con l’escludersi da una rivoluzione di portata indefinita ma sicuramente enorme. Siamo alle solite: gli Usa creano, la Cina copia e l’Europa regolamenta.

- Dopo il Covid, pare che i ragazzi abbiano grossi problemi relazionali nella vita reale. E così preferiscono dedicarsi al sesso virtuale (pornografia, masturbazione) anziché a quello reale, manifestando problemi di autostima (maddai) e pure di erezione. Sicuri di aver fatto bene a rinchiuderli in casa?

- Il servizio sanitario nazionale inglese ha deciso di dire “stop” ai farmaci bloccanti della pubertà, largamente utilizzati al primo “dubbio” di identità sessuale da parte di un minore. La National Institute for Health and Care Excellence (Nice), sentita dopo l’aumento esponenziale di bambini indirizzati all’agenzia per l’identità di genere, ha scoperto infatti che “non ci sono prove sufficienti a sostegno della sicurezza o dell'efficacia clinica" dei farmaci. Fa impressione pensare che nel 2012 “solo” 250 bambini si rivolgevano al servizio, mentre nel 2022 - solo 10 anni dopo - sono diventati oltre 5mila. E non venitemi a dire che il condizionamento sociale e i bombardamenti mediatici non c’entrano.

- Il direttore di Sciences Po a Parigi si è dimesso dopo aver scoperto di essere stato rinviato a giudizio per molestie domestiche. Piccolo problema: anche l’ex moglie è imputata per lo stesso reato. Dunque mi chiedo: se lei accusa lui di averla buttata in terra, e lui accusa lei di averlo schiaffeggiato, ed entrambi sono stati rinviati a giudizio per violenza domestica, mi spiegate perché l’unico a dimettersi deve essere Mathias Vicherat? Mi aspetto che gli indignati speciali del #MeToo, che condannano prima di un processo, chiedano le dimissioni della documentarista oltre che quelle del loro direttore. Sennò questa sì che sarebbe discriminazione di genere, ma contro il maschietto.

- I dati di Frontex sugli approdi di migranti nel Belpaese dicono che gli arrivi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, quella che riguarda principalmente l’Italia, si sono ridotti. E di molto. Il calo non riguarda tutta Europa. Nei primi due mesi del 2024 gli arrivi totali nel Vecchio Continente sono stati 31mila, più o meno al livello dell’anno scorso. Ma i flussi sembrano essersi spostati dal fronte del “mare nostrum” - che anno scorso aveva registrato il maggior numero di attraversamenti irregolari - a quello della rotta dell’Africa Occidentale (+541%) e del Mediterraneo Orientale (+117%). Non solo. Secondo Frontex, sono calati del 65% anche gli ingressi lungo la rotta dei Balcani Occidentali, un’altra via di migrazioni che interessa l’Italia. Cosa significa? Che il problema è stato risolto? No, soprattutto perché col tornare del bel tempo inevitabilmente ripartiranno anche gli sbarchi. Ma il trend sembra suggerire che qualcosa stia cambiando. E certo ha buon gioco FdI che sostenere il merito va dato alle “misure adottate dal governo Meloni”, tra accordi con i Paesi di provenienza e transito, lotta ai trafficanti e patti con l’Albania. Quel che è certo è che il Viminale certifica come tra gennaio e marzo siano sbarcati meno di 6mila migranti, contro i 20mila del 2022. Il trend discendente lo si registra ormai da ottobre.

È una buona notizia, tranne che per i fan delle frontiere aperte. I quali però dimenticano che meno partenze significa anche meno morti. Nel 2024 sono scomparse 255 migranti, la maggior parte dei quali proprio nel Mediterraneo centrale.

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