"Grave quello che è successo a Roccella". La lezione di Violante alla sinistra

L'ex presidente della Camera ritiene che i giovani manifestanti non sappiano minimamente come si protesta: "Non si sono preoccupati di espandere i loro punti di vista"

"Grave quello che è successo a Roccella". La lezione di Violante alla sinistra
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"La protesta è legittima, ma questi giovani non sanno come si protesta". Bisognerebbe quasi scolpire all'ingresso questo bisticcio di parole all'ingresso di una futura edizione del Salone del Libro di Torino dopo quello che è successo 48 ore fa a Eugenia Roccella. Ad affermarlo, del resto, non è un pericolosissimo esponente di estrema destra, bensì Luciano Violante. L'ex presidente della Camera dei Deputati ed esponente politico storico del centrosinistra, non usa mezzi termini per condannare totalmente il fatto di avere impedito al ministro della Famiglia di potere presentare il proprio libro nel capoluogo piemontese. Quei manifestanti "sono vittime di una politica narcisistica in cui conta soprattutto apparire - dichiara Violante -. La politica seria invece è persuasione, è spostamento di forze".

E invece quei ragazzi "non hanno spostato niente, nessuno ha saputo che cosa chiedevano. È grave che, dopo aver letto un documento, si siano rifiutati di dialogare con la ministra che invece aveva chiesto un civile confronto - è il punto in cui si focalizza maggiormente l'ex presidente della Commissione Antimafia nell'intervista rilasciata al Messaggero -. Questo rifiuto del dialogo è inaccettabile e ha fatto bene il sindaco di Torino a solidarizzare con la ministra". In effetti Stefano Lo Russo è stato pressoché l'unico membro di sinistra a prendere chiaramente e pubblicamente le distanze da quella indegna sceneggiata dei vari Extinction Rebellion e Non una di meno. "Come Sindaco non posso far altro che esprimere al ministro Roccella la mia solidarietà per l'episodio increscioso che le ha impedito di esprimere la sua opinione - aveva sostenuto con forza il primo cittadino di Torino -. Sono dispiaciuto di questa contestazione e ribadisco che ovviamente la ministra Roccella, così come tutti gli altri esponenti del Governo, è sempre la benvenuta per quando vorrà tornare a Torino nel corso di successivi appuntamenti".

In ogni caso Violante non riesce proprio a comprendere l'atteggiamento di quella protesta, per le sue modalità. "Se quei ragazzi avessero dialogato, forse molti ne avrebbero apprezzato la maturità e sarebbero stati d'accordo con loro". Ma loro "non si sono preoccupati di espandere i loro punti di vista, ma si sono inchiodati nella propria auto-referenzialità perdendo l'occasione di fare politica, di persuadere, di spostare forze.

Nella società della comunicazione molti, giovani e no, pensano che apparire sia meglio che essere". Una vera e propria lezione a tutti quei soloni che sono riusciti a dire sostanzialmente che la Roccella se la sia andata a cercare. È il loro bizzarro concetto "democrazia".

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