"Non ci faranno vincere". Saviano e l'ossessione per i complotti

Ossessionato da complotti e macchinazioni, lo scrittore lancia l'ultimo allarme su una presunta cospirazione

"Non ci faranno vincere". Saviano e l'ossessione per i complotti

Roberto Saviano e l'ossessione per i complotti, un asse sempre più saldo. Molto attivo negli ultimi tempi per promuovere il suo ultimo libro, lo scrittore ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport e ha denunciato presunte macchinazioni contro il suo amato Napoli. Il timore della penna di "Gomorra" è legato a una possibile congiura delle fantomatiche "squadre del Nord", un chiaro riferimento a Juventus, Inter e Milan.

L'ossessione di Saviano

Dopo aver parlato della lontananza dallo Stadio San Paolo - "non poterci andare mi fa soffrire [...] Ma prima della fine del campionato voglio andarci. Sto pensando come essere invisibile perché il Napoli dovrà vincere, altrimenti se la prima volta che torno allo stadio fa male, poi si nota... ed è malamente" - Saviano ha ammesso senza troppi giri di parole di temere il complotto. Una congiura anti-azzurri, un intrigo anti-partenopei.

Un disegno da romanzo, o semplicemente un'ossessione che coltiva da anni:"Cosa temo da qui allo scudetto? Da tifoso: che non ce lo facciano vincere... Che si metta in moto la grande macchina che spinge le squadre del Nord. Seconda paura: come ripartiremo dopo il Mondiale. C’è solo una cosa peggiore degli infortuni: stare fermi. Con l’Inter, gara chiave, scopriremo se siamo quelli di prima".

Parole forti, posizioni incendiarie. L'opinione esposta da Saviano ai microfoni della Gazzetta è stessa che circola già da mesi sui social network tra fan e fanatici napoletani, terrorizzati da possibili rimonte con l'"aiutino". Teorie del complotto che in questo caso travalicano Twitter e Facebook, finendo nelle considerazioni di uno degli scrittori più in vista del panorama italiano. Un bel salto di qualità, purtroppo.

Ampollosità da orticaria

Il tarlo del complotto, ma non solo. Nel lungo dialogo con la Rosea, Saviano ha sfoderato un altro cavallo di battaglia: l'ampollosità da orticaria. Per parlare della bellezza del gioco della squadra di Luciano Spalletti, si va dal riferimento alle differenze culturali all'utilizzo fuori contesto del termine "populismo", altra fissazione dello scrittore campano:"Se mi piace questo Napoli? Moltissimo, per lo spirito con cui gioca. Si vede che si diverte, che è un gruppo in armonia.

Non c’è un leader che detta la sua linea e comanda. Sono rappresentate tantissime nazionalità, lo spogliatoio trasmette l’idea di comunità. Io lo vedo come un Napoli internazionalista, accogliente e libertario, contro il populismo scontato dell’individualità".

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