Quindi, oggi...

Il tragico vizio della chat antifàchic, come manganella Biden e il Pd: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la tendina torna pendolare, il caso Massimo Giannini e Daniela Santanchè

screen da Otto e Mezzo / La7
screen da Otto e Mezzo / La7

- Quando il generale Carmine Masiello, capo di Stato Maggiore dell’Esercito, afferma che l’Italia “deve diventare una nazione con una capacità di deterrenza reale e credibile” fa preoccupare. Soprattutto per la scelta del tempo verbale, perché significa che al momento quella deterrenza non l'abbiamo affatto. No buono.

- Altro dato interessante: il nostro esercito non è composto da un numero sufficiente di soldati. Ne servono almeno 10mila in più, mica spiccioli, a cui aggiungere “riserve per aumentare gli organici all’esigenza”. Il punto è che la guerra in Ucraina e quella nella Striscia di Gaza ci hanno insegnato che, al netto della tecnologia, soprattutto i droni, su cui occorre investire in fretta, in battaglia “serve la massa perché le forze si logorano e vanno rigenerate”. Tradotto: i soldati muoiono, ne muoiono tanti, e vanno sostituiti. Non puoi trovarti nelle retrovie soldatini male addestrati. O finirai male.

- Ieri Repubblica aveva rilanciato la notizia secondo cui il generale Roberto Vannacci non sarebbe stato eleggibile alle Europee perché una norma del codice di ordinamento militare impedirebbe agli ufficiali di candidarsi nella circoscrizione del loro comando territoriale. Piccolo problema: era un a bufala, come confermato dal ministero della Difesa. E pensare che avevano pure sentito “esperti” del settore. Qualcuno li accuserà di sparare fake news?

- Alla fine pure Ilaria Lamera, famosa per essere la prima studentessa a piazzare la tenda davanti al’Università, l’ha capito: lascia Milano ad un anno dalla protesta e torna a fare la pendolare. Già, perché se abiti ad Alzano Lombardo e non puoi permetterti un affitto in città, o scegli la periferia (dove le locazioni sono ancora abbordabili) oppure fai avanti e indietro col treno. Salterai qualche aperitivo serale, ma la vità non è sempre una cena di gala.

- Ps: sarà anche vero che “i treni e i servizi per i pendolari fanno schifo”, ma allora Ilaria avrebbe dovuto protestare per migliorare il sistema ferroviario lombardo, non per chiedere allo Stato di imporre un tetto agli affitti. E poi: hai idea di quanti lavoratori si sorbiscano 4 ore di treno al giorno per arrivare sul posto di lavoro? Se lo fanno loro, figurati se non è alla portata di un universitario.

- Quindi il Pd aiuterà sul M5S a raccogliere le firme per un referendum che abolisca il Jobs Act, legge varata dallo stesso Pd. Va bene il cambio di segreteria, ma se poi gli elettori vi pigliano per matti non vi potete certo lamentarvi.

- Fa giustamente notare Pietro Senaldi che coi soldi che Fassino spenderà in avvocati e principi del foro, si sarebbe potuto comprare l’intero scaffale di profumi. Speriamo per lui sia innocente, sennò sai che smacco.

- Sappiate che il 60%, dicasi il 60% degli aiuti paracadutati sulla Striscia di Gaza viene requisito dai clan locali e rivenduto al mercato nero a prezzi esorbitanti. È la guerra, con i suoi orrori. Ma anche la conferma che a tutto Hamas pensa tranne che al benessere della popolazione.

- Nico Acampora, il genio che ha creato PizzAut non lontano da Milano, sbaglia ad criticare Roberto Vannacci. Per un motivo molto semplice: quello che lui ha realizzato per i suoi ragazzi, ovvero una pizzeria interamente gestita da ragazzi affetti da autismo, pensata in modo che loro possano lavorare con i loro tempi e i loro modi, è in sintesi la realizzazione pratica il Vannacci-pensiero. Ovvero: ai disabili servono servizi dedicati per aiutarli ad esprimersi al meglio.

- C’è un filo rosso che lega le irruzioni delle forze dell’ordine alla Columbia University (quella dove okkupano solo a pancia piena), alla Fordham di New York o alla UCLA della California: sia a Los Angeles che nella Grande Mela i sindaci sono democratici, come il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Insomma: non parliamo mica di scudieri di Donald Trump, ma della crème de la crème del progressismo mondiale. Perché, allora, nessuno urla al regime o si scandalizza per l’uso diffuso della forza? Da noi, in Italia, per due manganellate agli studenti (a Pisa come a Bologna, Torino, Milano) si è subito urlato al regime. Fascista, ovviamente. Gli stessi che accusavano gli agenti di essere dei picchiatori e il governo Meloni di voler zittire gli studenti a suon di randellate, oggi tacciono di fronte all’uso della forza nel Paese di Biden e nelle città guidate dai dem. Se al potere vi fosse quel buzzurro di Trump, i Giannini boys e la chat antifachic avrebbero invocato i caschi blu dell’Onu. Invece, silenzio. Domanda: per caso Mattarella invierà un messaggio anche a Biden per ricordargli che colpire gli studenti esprime sempre “un fallimento”?

- Per Daniela Santanché è stato richiesto il rinvio a giudizio per il caso Visibilia: l’accusa è di truffa sui fondi Covid. Al momento occorre attendere la decisione del giudice sull’apertura o meno del processo, che tuttavia appare scontata. Sogno però che la politica se ne freghi delle indagini e dei processi. E che chieda le dimissioni solo a condanna avvenuta.

- Questa ci era sfuggita. Nella chat antifachic di Giannini pare che qualcuno abbia condiviso l’immagine della bandiera sovietica issata sul Reichstag, per ricordare che se il nazismo è stato sconfitto è pure merito dei russi. Bandiera rossa la trionferà.

- Il pezzo di Stefano Cappellini, come al solito, è uno dei più equilibrati. Anche su questo spinoso tema della chat di Giannini. Però il collega cade in un imperdonabile errore, o forse si tratta di un tragico vizio, ovvero quello di pensare che quel raduno di giornalisti, politici, scrittori e sedicenti intellettuali possa davvero “raccontare” quanto “solo e disperato si senta il popolo della sinistra italiana”. Non può descrivere un bel nulla perché non rappresenta affatto l’elettorato de sinistra, semmai una piccola parte di esso, elitaria, ristretta, privilegiata e magari anche snob. Suggeriamo a Cappellini un test: apra l’elenco completo delle 900 persone nel gruppo e provi a vedere quanti operai ci sono.

- Secondo appunto: il vero dramma della sinistra non sono i partiti incapaci di fare opposizione, ma gli intellettuali. I quali hanno spinto -volenti o nolenti- i politici progressisti ad intestarsi battaglie che interessano a una piccola casta d’élite, vedi il pericolo fascista, solo per fare un esempio, ma poco o nulla importano alla gran massa di chi poi va a votare. E infatti la sinistra non vince le elezioni con un margine considerevole sugli avversari dal lontano 1996.

- Altro errore di valutazione: la convinzione che le sardine fossero il segnale che “a mancare non era la domanda, ma l’offerta”. Sbagliato. In verità, detta papale papale, a formare il branco di sardine erano e sono gli stessi che il lunedì affollano le piazze femministe, il martedì quelle Lgbt e nel fine settimana i cortei contro il cambiamento climatico o anti-Israele.

È la solita ministra riscaldata, mai per definizione maggioritaria.

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