Quel nulla assoluto che rovescia tutti i canoni

Ci sono dei baci promiscui in un taxi (non in un vicolo) con due dei baciatori che peraltro sono sposati; c'è un tassista che ignora che sarà testimone di una potenziale "violenza sessuale" e c'è un giornale che li mette in prima pagina perché siamo tutti politicamente bipolarizzati come cretini, giornalisti e politici è lo stesso

Quel nulla assoluto che rovescia tutti i canoni
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Non c'entra essere garantisti, il punto è che qui non c'è nulla (nulla) ma è un nulla che finisce lo stesso in prima pagina: certi lemmi compaiono automatici nelle istruttorie e nelle cronache («violenza», «stupro», «ghb», «sostanze», «codice rosso», «consenziente» ) e sarebbe ora di chiederci come ci siamo arrivati e che accidenti di epoca è questa. Ci sono dei baci promiscui in un taxi (non in un vicolo) con due dei baciatori che peraltro sono sposati; c'è un tassista che ignora che sarà testimone di una potenziale «violenza sessuale» e c'è un giornale che li mette in prima pagina perché siamo tutti politicamente bipolarizzati come cretini, giornalisti e politici è lo stesso; poi c'è un altro giornale di matrice forcaiola che tuttavia ieri, capolavoro, ha dato la notizia di una richiesta di archiviazione per violenza sessuale e ha curiosamente intervistato, per due intere pagine, una degli accusati, ma, intanto, non dava la notizia che l'intervistatrice era stata condannata sonoramente per diffamazione: costei peraltro manco è una professionista, è Selvaggia Lucarelli, ecco la risposta, ecco l'epoca: quella in cui leggiamo i suoi articoli.

Quella in cui la diffamatrice ipotizza che la notizia sulla «violenza» abbia un «mandante politico» (c'entra un «giornale di destra») perché l'accusata «sta per sbarcare in Rai», e lo annota chi, lo scrivente, l'estate scorsa in Rai non ci è sbarcato per dinamiche mediatico-politiche parimenti cretine, anzi, assai di più: ma meglio così. «Pensi che l'articolo contro di te sia legato al tuo lavoro a Piazzapulita?»,

chiede la spargizizzania, e l'altra: «Sì, e ne sono orgogliosa» risponde la poveretta, che si crede qualcosa, parte di qualcos'altro, che è indicata come «impegnata sui temi femminili» come se altri lo fossero sui temi maschili, tipo la guerra, i motori, fare a braccio di

ferro. Fine del commento, senza neanche citazione del karma, del MeToo, del delirio woke, del femminicidio giuridico, ancora bagnati dal mare di fine estate o forse no, perché schizza e bagna e sporca, ma forse non è acqua.

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