
Egregia dottoressa, intanto complimenti per le risposte, è di aiuto a tante persone. Sono Vincenzo C., 31 anni, abito nel Torinese, sono studente fuori-corso di Lettere, per vivere faccio il giardiniere nelle scuole. In un asilo ho conosciuto Clelia, che di lavoro fa la scodellatrice, mi dicono la migliore. Da oltre un anno, quando ci incrociamo, i nostri occhi e i nostri sorrisi «danzano»; mi scusi la licenza, coltivo la poesia e ho anche pubblicato. Capelli neri, occhi verdi, bella da morire: Clelia è intelligente, dolcissima, sensibile e anche misteriosa (non sono riuscito a sapere nulla della sua vita), per lei ho perso la testa. Purtroppo il nostro rapporto si limita alle chiacchierate in giardino, nei corridoi, quando curo le piante in mensa. Parliamo all’uscita, a volte, se stacchiamo dal lavoro insieme l’accompagno a prendere i mezzi, mi sono anche «svelato» e lei, sempre con il sorriso, mi fa raccontare, sembra stare al gioco e gradire, poi mi dice «sei un amico». Io precipito per un giorno o due, riprendo e riparto. A volte ho esagerato, Clelia però, come si dice, «mi ha messo al mio posto», perdonandomi. Preciso che non ha mai accettato di uscire la sera, prendere un caffè insieme, andare fuori dal «seminato»; tra l’altro, i messaggini li scrivo sempre io, lei risponde, un «messaggiare» a senso unico; e se non scrivessi più? Ormai ho capito che molto difficilmente il nostro rapporto, forse «platonico», potrebbe, potrà mai cambiare. Mi sento come un topo in una trappola, ma felice di morire guardando in alto, scoprendo le stelle. Io senza di lei non so stare, la sera penso a lei al mattino penso a lei. Se questo non è amore? Mi piacerebbe sapere che cosa Clelia prova... Un «premio»? Non so... forse farebbe bene anche a lei, sarebbe più onesto per tutti e due, prima di salutarci. Ha qualche consiglio da darmi... Grazie di cuore!
Vincenzo
Caro Vincenzo, glielo dico per la prossima volta, se una donna le piace, eviti di lasciare che il vostro rapporto si tinga di amicizia. E a questo proposito, lei sa già cosa Clelia prova per lei, perché glielo ha detto: amicizia, appunto. E continua a ribadirglielo non facendo mai partire un messaggio per prima verso il suo telefonino e declinando qualunque invito «esca dal seminato».
Mi dispiace metterla difronte alla realtà, ma non può che farle bene e tra poco lo comprenderà anche lei. Valuti se è il caso di rimanere amico di Clelia o se invece le servano tempo e distacco per uscire da questa infatuazione a senso unico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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