Ecco l'ultima moda Lgbt. Perché nella sigla spunta pure l'h

Il più famoso programma comico israeliano prende in giro la comunità Lgbt che difende un territorio che da decenni discrimina gli omosessuali: la gag diventa virale

Ecco l'ultima moda Lgbt. Perché nella sigla spunta pure l'h
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Il "Saturday Night Show" di Israele ridicolizza in poco più di un paio di minuti il sostegno della comunità omosessuale nei confronti della Palestina con uno sketch comico. Le manifestazioni che si sono viste nelle piazze di tutto l'Occidente hanno portato alla luce la contraddizione della difesa incondizionata delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali nei confronti di questo stato nonostante in questo territorio i diritti umani e civili relativi al mondo Lgbt rimanga ancora adesso una delle questioni rimaste irrisolte (per utilizzare un eufemismo) e ancora oggi più fortemente tabù nei territori amministrati direttamente da un'autorità palestinese.

Ecco quindi che "Eretz Nehederet", la trasmissione televisiva israeliana che va in onda da vent'anni, prende il titolo – la cui traduzione letterale è "Un paese bellissimo", frase che chiude ogni puntata settimanale – prende di mira questo clamoroso cortocircuito propagandistico. E ci riesce alla perfezione grazie a una gag satirica che dura poco meno di tre minuti. Il tutto all'interno di un programma di successo, che spesso vede l'imitazione e la presa in giro dei protagonisti della politica e della società israeliana, imitati e interpretati da comici. Nell'ultimo episodio è stato trasmesso uno sketch dal titolo "Columbia Untisemity News". Un telegiornale universitario comincia proprio con il logo di questo ateneo fittizio in cui ci sono due stelle di David cancellate, i colori della bandiera palestinese e il motto "Dal fiume al mare", che è lo lo slogan di "Free Palestina" che sogna uno stato palestinese dal mare al fiume Giordano, cioè senza lo stato di Israele.

I due conduttori, Kelcy e Wordle, lo canticchiano facendoci sopra un balletto. Il messaggio di benvenuto avviene con una grande bandiera mezza palestinese e mezza arcobaleno: tutti sono accolti in questa università: "Lgbtqh", dove "h" sta per Hamas, perché oggi il gruppo terroristico palestinese è "così di tendenza...". I due comici invitano a smetterla con questa "tossica propaganda sionista" mostrando delle foto di repertorio degli ostaggi in mano ad Hamas a Gaza: "Come si fa a dire che sono stati rapiti? Sono sorridenti. Avete mai visto degli ostaggi che stanno sorridendo? Sionisti bugiardi. Gli ebrei rendono il mondo peggiore". Ma sia chiaro: "Noi non siamo antisemiti: siamo razzisti fluidi", sottolinea la coppia.

Ecco poi che parte il collegamento con un nuovo BFF ("Best Friend Fighter"), ovvero Abu Fatua: un finto capo di Hamas che debuta con: "Allah è grande. In nome di Allah vi uccideremo tutti, infedeli". "Lei come sta? È in un posto sicuro?", gli chiedono i due comici. "Assolutamente sì, mi trovo in un tunnel sotto l'ospedale di Gaza. Lassù c'è Allah a proteggermi, oltre a due milioni di civili". "Avete bisogno di cibo e medicine?". "Siamo a posto - assicura il rapitore -. Siamo solo affamati di razzi". Nel finale dello sketch gli interlocutori si scambiano reciprocamente gli inviti a venire dalle loro parti: il capo di Hamas assicura che "vi getteremo dal tetto, sporchi omosessuali", mentre i due studenti - che sono entusiasti di questa "festa in terrazza" e del fatto che quelli di Hamas siano così "accoglienti e inclusivi" - gli chiedono di venire negli Stati Uniti: "Non preoccupatevi, dopo Israele sarà il turno degli Usa. Sarà una distruzione totale". "Wow, sarà tutto così multiculturale", rispondono entusiasti i due. Dopo una serie di offese del terrorista verso i due ("Siete proprio stupidi. Non potrei mai uccidervi, sareppe uno spreco di proiettili.

È più facile che vi ammaziate da soli") a questo punto arriva il momento dei saluti: se da una parte la coppia di studenti lo ossequia con un semplice "Bye", dall'altra il messaggio è decisamente più inquietante: "Die".

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