Sfidare gli elementi, attraversare la natura incurante delle intemperie, misurarsi faccia a faccia con neve, ghiaccio e fango. Se qualcuno pensasse a un veicolo idoneo a questo tipo di esperienza, sicuramente escluderebbe un'Alfa Romeo. Il rinomato marchio milanese ha una storia gloriosa che lo vede protagonista sul rovente asfalto, tra i cordoli delle piste e su tracciati da disegnare con precisione chirurgica. Eppure, tra le pagine del libro del Biscione salta fuori un modello che è una gradita eccezione, una mosca bianca troppo spesso accantonata o colpevolmente dimenticata: la 156 Crosswagon. La familiare a ruote rialzate e con la trazione integrale è uscita in un periodo particolare, in cui questa tipologia di veicoli era ancora embrionale e destinata a una clientela di nicchia. La moda dei SUV non aveva ancora dilagato in modo sconfinato, ma insieme ad alcuni colleghi stranieri ha percorso un sentiero inesplorato in modo temerario: quello delle familiari da offroad. Il peccato è non averci creduto abbastanza.
Tra le nobili Q4
L'Alfa 156 Crosswagon non è l'unica trazione integrale che ha fatto gridare al miracolo tra le nobili vetture del Biscione, prima di lei c'è stata la 33 4x4, capace di affrontare anche il deserto della Parigi-Dakar, senza contare le varie 155 e 164 che si sono fregiate entrambe della dicitura Q4. Nessuna, tuttavia, ad eccezione della Matta, fuoristrada nudo e crudo, ha saputo spingersi fino ai livelli della Crosswagon. Presentata nel 2004 con il claim "alzate i vostri standard" giocava sul fatto che, innalzando la sua altezza da terra rispetto alla versione Sportwagon, oltre a guadagnare un temperamento più dinamico in fuoristrada fosse in grado di offrire un'esperienza complessiva più ricca e coinvolgente. In effetti, fino alla venuta della Stelvio nel 2017, era impensabile scegliere un'Alfa Romeo come compagna ideale per fronteggiare in modo gagliardo le innevate strade invernali, magari in qualche località alpina.
Crosswagon, personalità da vendere
La Crosswagon viene presentata e nasce con il restyling della 156, quello firmato da Giugiaro e contraddistinto da un anteriore in cui lo scudo centrale si fa più largo e voluminoso, mentre lo sguardo diventa affilato con tre lampade per lato. La vettura, rispetto alla versione standard, spicca per personalità e sfoggia con orgoglio degli elementi che la rendono molto affine al mondo del fuoristrada, come: i profili aggiuntivi e le placche in plastica che nobilitano in modo sensazionale le sospensioni rialzate di oltre 3 centimetri. Nell'abitacolo la musica non cambia più di tanto, a esclusione dei vari richiami specifici del modello. A ben guardarla, la Crosswagon sembra un'auto coraggiosa, versatile e ha una grinta fuori dal comune. Al suo posto di guida, nessuno può aver paura di affrontare qualche strada non battuta, o lanciarsi in avventure audaci tanto sulla sabbia quanto sulla neve.
Un'Alfa a trazione integrale
La grande forza di questa vettura è quello che non si vede a occhio nudo. La Crosswagon Q4, a differenza delle sue concorrenti dirette, non utilizza delle meno sofisticate trasmissioni con giunto viscoso, ma può vantare una trazione integrale permanente con tre differenziali, tra i quali spicca quello centrale in qualità di autobloccante Torsen. I tecnici Alfa puntano forte su questo schema, infatti secondo loro la Crosswagon è in grado di trasferire oltre il 50% della coppia alle ruote posteriori. In questo modo il veicolo è più dinamico e reattivo, non solo in offroad, ma anche sulle strade di tutti i giorni. La sportività del marchio viene salvaguardata ed estesa a più sfaccettature possibili.
Il modello viene proposto in listino con un unico motore: il 1.9 JTD 16V da 150 CV con cambio manuale. Oggi una scelta del genere farebbe stridere, ma nel suo periodo di riferimento il gasolio era la prima scelta per chiunque, mentre le trasmissioni automatiche erano ancora legate a un immaginario indirizzato maggiormente al confort, anziché alla sportività. Resta il rimpianto, tuttavia, di non aver avuto più opzioni compresa quella studiata dagli ingegneri Alfa che avevano previsto per la Crosswagon un motore dotato di una turbina più piccola e di una cavalleria da 140 CV, che avrebbe garantito un'erogazione di coppia più reattiva sin dai bassi regimi e un brio più consono a una trasmissione di tipo meccanico.
Da laboratorio a cenerentola
L'Alfa 156 Crosswagon Q4 è stata una vettura sperimentale, con la sua fruttuosa e innovativa trazione integrale permanente, che sarebbe dovuta andare a equipaggiare anche la successiva 159. Purtroppo, dopo aver avuto il coraggio di essere lanciata sul mercato anticipando la moda, la "crossover" del Biscione non ha raccolto i risultati sperati e l'esperimento non è stato ripetuto. Come spesso capita, fatto un varco in una via perigliosa, è stato più facile tornare indietro che perseguire con le proprie convinzioni. Dopo alcuni anni di commercializzazione, la familiare a ruote alte si è congedata non senza rimpianti.
Oggi, i pochi esemplari venduti destano curiosità e sono entrati nel mirino degli appassionati, che purtroppo si devono misurare con chilometraggi elevatissimi, a dimostrazione della soldità di una macchina non capita a fondo e relegata a scomodo ruolo di cenerentola del marchio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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