Per tanto tempo Detroit è stato il centro pulsante del mondo delle quattro ruote, un tempio della meccanica, un'operosa capitale e un'instancabile catena di montaggio in grado di sfornare migliaia di macchine da mandare in tutto il mondo. Un tramestio continuo, un ticchetio metallico divenuto folle come una danza. Quella fabbrica ha fatto scuola e il suo modello è stato imitato da tutti quanti, agli albori del motore a scoppio. Il maestro di tutto questo: Henry Ford, il fondatore della casa automobilistica che ancora adesso indossa il suo nome. Per tracciare un breve profilo del leggendario uomo d'affari, bisogna affondare le mani nel cuore della storia, e mandare indietro le lancette del tempo fino alla seconda metà dell'Ottocento.
Dall'esperienza con Edison alla prima auto
Henry Ford nasce nel 1863 a Springwells Township, una piccola città della contea di Wayne, nel Michigan. È figlio di un agricoltore, William e di una massaia, di nome Mary. Fin dalla tenera età, Henry dimostra di possedere un precoce e vivo interesse per la meccanica. All'età di 12 anni passa gran parte del tempo libero in un negozio di ricambi, mentre a 15 anni costruisce il suo primo motore a vapore e a 16 diventa apprendista macchinista. Nel 1888 si trasferisce a Detroit, luogo che diventerà l'epicentro del suo mondo, l'avamposto della sua gigantesca impresa. Da giovane viene assunto dalla società elettrica Edison Illuminating Company di Thomas Edison, uno dei padri della lampadina. Dopo un paio di anni viene promosso a ingegnere capo, instaurando un rapporto di sincera amicizia con lo stesso Edison, che gli sarà al fianco fino alla fine dei suoi giorni.
Ed è in questo periodo fortunato che Ford si appassiona alle automobili, l'ultima trovata del secolo. Si parla di vetture rudimentali che adoperano il motore a scoppio sviluppato da Karl Benz e Gottlieb Daimler. Ford si dedica agli esperimenti a quattro ruote, sia al lavoro che a casa. Nel 1893, il primo motore Ford prende forma sopra a un tavolo di legno nella casa di famiglia, al 58 Bagley Avenue di Detroit. Il passo per costruire la prima automobile sarebbe stato breve. Il quadriciclo di Ford con il nuovo piccolo propulsore monocilindrico da sfoggiare sotto al cofano, sarebbe stato testato su strada il 4 giugno 1896. A quel punto il sacro fuoco delle macchine sarebbe entrato nel sangue di Ford, senza uscirne mai più.
La rivoluzione di Ford
Nel 1899 Henry si mette in proprio e concretizza il suo sogno con la fondazione della Ford Motor Company. Finalmente gode di ampia libertà e può sguinzagliare l'estro e la fantasia che da sempre lo contraddistinguono. Le sue idee innovative fanno breccia, ma il suo caposaldo è solido come una quercia: "mettere il mondo su ruote". Significa rendere un bene di lusso, inaccessibile per la stragrande maggioranza della gente, disponibile ai più. La sua auto democratica e dal prezzo contenuto sarebbe arrivata nel 1908: la Model T.
Il successo di questa vettura risiede nella sua semplicità, nella sua capacità di essere assemblata in tempi da record, e nella sua ampia fruibilità, dato che poteva solcare qualunque tipo di superficie. Soprattutto, il suo costo contenuto l'ha resa accessibile alle persone comuni. Grazie a lei, era iniziata una nuova era nel settore del trasporto persone: quella dell'auto come fenomeno di massa. Non è tutto, perché oltre a ciò Ford ha impostato il futuro dell'automotive, le linee di produzione della fabbrica che porta il suo cognome hanno definito l'industria all'inizio del XX secolo, compresa l'idea della settimana lavorativa di 40 ore, che è stata varata per la prima volta nella catena di montaggio della Model T.
Al timone fino all'ultimo
La Model T divenne molto più di un fenomeno, raccogliendo una serie di record impressionanti per la sua epoca. A Highland Park veniva sfornata un'auto completa ogni 10 secondi di ogni giorno lavorativo. Un successo roboante e strepitoso. Il suo metodo di lavoro, ovviamente, venne imitato a tutte le latitudini. Henry rimase al timone di Ford Motor Company per il resto della sua vita, condividendo la scrivania del capo con il figlio Edsel. Per il suo 83° compleanno, oltre 50.000 persone lo festeggiarono in una festa esclusiva a Dearborn, capendo finalmente di aver lasciato il segno nell'umanità.
Muore nella sua casa di Fairlane, a Dearborn, il 7 aprile 1947 alle 23:40. Aveva 83 anni. Al momento della sua morte, il fiume Rouge esondò causando un blackout. Un paradosso per salutare un uomo che con Edison aveva cambiato il mondo, dall'elettricità alle macchine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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