Gli orfani e le vedove di un veicolo 4x4 alla vecchia maniera possono esultare, perché adesso anche in Italia possono mettere le mani su un veicolo speciale, un prodotto costruito in modo maniacale per soddisfare le esigenze del palato più sofisticato, compreso quello che mangia polvere a pranzo e fango a cena. Il nuovo fuoristrada "old style" ha un nome, che corrisponde a Ineos Grenadier. Forse per qualcuno questo brand non dice molto, mentre i più attenti lo associeranno con successo alla seconda azienda chimica più grande al mondo, che spesso si è legata al mondo della sport, dal calcio alla Formula 1, passando per il ciclismo e la vela. Bene, Ineos ha deciso di ampliare il proprio raggio e di gettarsi nel mondo dell'automotive seguendo un percorso inconsueto, molto romantico, ma con l'intento di ritagliarsi uno spazio nel mercato, coprendo una lacuna notevole, in modo autoritario.
Come nasce la Ineos Grenadier
Parte del romanticismo che risiede tra le pieghe di questa storia è legata al modo in cui nasce l'idea di questo fuoristrada 4x4. Bisogna prima fare un passo indietro, riavvolgere il nastro del tempo fino al 2017, quando il presidente di Ineos, Sir Jim Ratcliffe, si ritrova al pub di sempre con i suoi amici, nel quartiere Belgravia di Londra. Sono tutti degli avventurieri che amano i motori, ma più di tutto adorano affrontare le sfide che le strade non battute sanno mettere in gioco. Secondo loro, il mercato non offre più dei veicoli puri per questo tipo di situazioni, ed è in quel momento che viene gettato sul tavolo il folle convincimento di risolvere il problema creando in autonomia l'auto perfetta. Il nome? Grenadier, come il pub dove tutto è nato.
Dopo alcuni anni, quella che poteva assomigliare a una boutade è divenuta solidamente realtà. La Ineos Grenadier viene prodotta in serie, negli stabilimenti francesi di Hambach, fabbrica storica di Smart e sinonimo di qualità costruttiva di prim'ordine. Non solo, dietro a questo progetto ci sono una serie di eccellenze assolute: Bosch, Brembo, Carraro, BMW, ZF, Recaro e altre ancora. Tutte hanno dato il proprio contributo fondamentale per offrire all'automotive un veicolo unico nel suo genere. Adesso è giunto il momento di goderne i frutti.
Uno stile senza tempo
L'impatto con l'Ineos Grenadier è forte, perché il suo design ci indica chiaramente quale sia la sua destinazione d'uso, senza girarci troppo intorno. È massiccio, squadrato, con le ruote posizionate alle estremità del telaio. Tutto fa gridare a una reale rinascita dei tanti miti del passato. Un buon esercizio è quello di cercare di rivedere in questo 4x4 alcune delle icone di ieri e trovarcele tutte quante è abbastanza semplice. In ogni caso, ogni elemento è stato studiato per rendere la vita in offroad più facile: non a caso si notano istantaneamente i parafanghi anteriori piatti, utili per agevolare i carichi, così come le linee di cintura lungo le fiancate e le fasce paracolpi.
Gli interni sono un tuffo nel mondo analogico, dove una plancia dalla forma squadrata viene sormontata da una lunga serie di rotelle e bottoni di grandi dimensioni, facilmente intuitivi nell'uso e assolutamente ergonomici. Altro elemento di rilevante presenza scenica sono i comandi sul "tettuccio" ispirati alle cabine di pilotaggio degli aerei. Qui si possono comandare le funzioni per l'offrad come le modalità Fuoristrada e Guado, attivare i differenziali bloccabili, la funzione Downhill Assist e tutti i dispositivi ausiliari precablati di serie, ai quali è possibile collegare accessori come verricelli o luci esterne. Ovviamente non manca un inevitabile tocco di modernità, con uno splendido schermo touch da 12,3'', provvisto anche di rotore nel tunnel centrale, con il quale si gestisce l'nfotainment; tra l'altro spicca la compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay. Infine, sull'allestimento Fieldmaster sono presenti anche due feritorie sul tetto, facilmente smontabili e rimontabili, chiamate "Safari Window" che permettono di alzarsi in piedi e di spuntare fuori dal veicolo per degli avvistamenti in sicurezza.
Un veicolo indistruttibile
Per confezionare un perfetto mezzo da fuoristrada, che risulti indistruttibile, è stato necessario affidarsi a un telaio in acciaio zincato a longheroni e traverse che conta su sospensioni a ponte rigido e sulla trazione integrale permanente con tre differenziali: il longitudinale, o centrale, è bloccabile di serie, mentre i trasversali (quelli sugli assi anteriore e posteriore) lo sono sulla versione Trialmaster e optional sulle altre.
Per muovere un veicolo così massiccio e robusto sono stati scelti due motori: un 3.0 turbo a sei cilindri a benzina da 286 CV (450 Nm di coppia), e un diesel 3.0 litri da 249 CV (550 Nm di coppia). Entrambi sono di derivazione BMW ma tarati dagli ingegneri di Ineos per funzionare al meglio con la destinazione d'uso della Grenadier. Il cambio è un automatico ZF a otto rapporti che è stato rivisto dalla Magna Steyr aggiungendo un convertitore di coppia maggiorato, con riduttore dal rapporto di 2,5:1, così da poter usare la funzione 4x4 anche a velocità minime. Per motivi di sicurezza, invece, la velocità massima è stata limitata a 160 km/h. Altri elementi che lo classificano come un mezzo speciale, sono la distanza minima da terra di 26,4 cm, l’angolo di attacco (anteriore) di 35,5˚, di dosso (centrale) di 28,2˚ e di uscita di 36,1˚. La massima inclinazione laterale permessa è di 45° e l’escursione delle ruote è di ben 58,5 cm.
Come va su strada e in offroad
Sulle strade dell'Appennino Reggiano, quindi vie strette, tornanti e cambi di direzione repentini abbiamo capito subito di che pasta sia fatto l'Ineos Grenadier, in quelle che potrebbero essere delle condizioni ordinarie, da tutti i giorni. Prima di tutto, bisogna prenderci confidenza, specialmente con un aspetto: lo sterzo. Quest'ultimo, rispetto a una macchina ordinaria, è stato settato per tirare fuori il meglio di sé quando si affrontanto sentieri non battuti, tra fango, ghiaie e pietraie, dunque su strada ha un comportamento meno schietto, in cui spicca l'assenza di riallineamento. Bisogna girare e muovere di più le braccia, a qualcuno non piacerà, ma ci si abitua prestissimo. La demoltiplicazione è molto forte, ma non per questo deve essere catalogato come disvalore. Per il resto, la sua dinamica è eccezionale e in curva il Grenadier rimane saldo senza effetto "galeone dei pirati". Anche il comfort è elevato, con un buon livello di insonorizzazione, permesso dalle sospensioni Bilstein ideali anche per l'utilizzo stradale. L'impianto frenante Brembo (a 4 pistoncini all'anteriore) è ampiamente modulabile, con un un pedale che sfoggia una corsa molto lunga. Bello il ruggito del benzina, che nonostante una coppia inferiore a quella del diesel, dimostra una fruibilità eccelsa.
Ovviamente il suo campo di battaglia è l'offroad, in cui l’elevata altezza da terra, i blocchi ai differenziali posteriore e anteriore, le ridotte e la coppia del motore permettono una motricità fuori dal comune. La Ineos Grenadier si guida con facilità e si arrampica dappertutto, confortandoci in ogni momento perché resta sempre salda sotto il nostro controllo.
Non spaventatevi per i twist o per delle pendenze laterali elevate, la Grenadier è fatta per affrontarli. Volendo si può avere con lo snorkel che funge da presa d'aria, anche perché la sua capacità di guado è di 80 cm, non poco, ma non abbastanza per immergersi completamente sotto la linea dell'acqua.Listino prezzi
- 5 Posti Station Wagon - Motore BMW 3,0 l twin-turbo benzina - 78,485 €;
- 5 Posti Station Wagon - Motore BMW 3,0 l twin-turbo diesel 78,485;
- 5 Posti Utility Wagon - Motore BMW 3,0 l turbo benzina, sei cilindri in linea 70,490 €;
- 5 Posti Utility Wagon - Motore BMW 3,0 l twin-turbo diesel, sei cilindri in linea 70,490 €;
- 2 Posti Utility Wagon - Motore BMW 3,0 l turbo benzina, sei cilindri in linea 69,290 €;
- 2 Posti Utility Wagon - Motore BMW 3,0 l twin-turbo diesel, sei cilindri in linea 69,290 €.
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