La frase choc della fornaia antifà, Spagna salva col petrolio e il Papa: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la patetica Repubblica su Bergoglio,

La frase choc della fornaia antifà, Spagna salva col petrolio e il Papa: quindi, oggi...

- Repubblica riesce a dare a Elly Schlein il “premio commozione” ai funerali di Francesco. Chissà quanto si commoveva quando Bergoglio accusava i medici che praticano l’aborto di essere dei “sicari”.

- Leggo da giorni molti articoli su Francesco e sul Conclave. A parte quelli scritti da laici, non credenti e tifosi a priori di Bergoglio, gli altri concordano nel sostenere che i cardinali stiano cercando qualcuno sì dal cuore grande come l’ultimo Papa, ma che sulla dottrina e la Tradizione faccia più chiarezza. Inutile nascondersi: come abbiamo detto e ridetto, Francesco su tante cose - incluso il governo della Chiesa, vedi il caso Becciu - ha lasciato innumerevoli questioni aperte. Comunicativamente vicino ai fedeli certo, ma pure confusionario.

- Anche il cardinal Marx, nomen omen, sostiene che il nuovo pontefice debba annunciare il Vangelo “magari non esattamente come papa Francesco, ma nella sua linea”. “Non esattamente come Bergoglio”, detta da un suo consigliere fidato, è una frase molto significativa.

- Non ho fatto in tempo ieri a scrivere che, per fortuna, nessuno aveva chiesto di fare Santo Papa Francesco che ecco che oggi lo leggo due volte. Indovinate dove? Sull’Osservatore Romano? Su Vatican News? Su Radio Maria? No. Su Repubblica, che chiede di santificare chi considerava l’aborto un omicidio e l’utero in affitto un abominio, dopo che sempre Repubblica sostiene il primo e il secondo. Ma solo io vedo il tutto tremendamente patetico?

- Segnalo una cosa. Nell’articolo che riporta l’intervista del cardinal Marx si parla di pace, della Chiesa, del Papa che deve annunciare il Vangelo ma mai, dicasi mai, viene citato il centro del messaggio cristiano: ovvero Cristo. Annamo bene.

- Me lo ha fatto notare Luigi Bisignani, ma è vero ed un tantino clamoroso, che nel suo testamento Papa Francesco abbia scritto: “Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura”. Cioè: viva speranza nella Vita Eterna? Per un Papa il Paradiso non dovrebbe essere una “speranza”, per quanto viva, ma una certezza. O no?

- Quindi la Serie A ha annullato le partite per due fine settimana di fila in onore di Papa Francesco (rispettabile, ma forse un tantino pleonastico) però ha costretto il Lecce, giocatori e dirigenti inclusi, a sobbarcarsi una trasferta a Bergamo poche ore dopo la morte del loro fisioterapista e prima ancora di celebrare il funerale. Il motivo: garantire la regolarità del campionato, tranquillamente stravolta per Bergoglio. Vi sembra umano, normale, logico?

- Il rigore per l’Inter è la prova provata che il problema nel calcio non è “il Var”, come dicono alcuni, ma l’incapacità del sistema di utilizzare la tecnologia. Primo: come accade nel basket, quando c’è un episodio evidentemente dubbio (il pallone è uscito dalle mani del tiratore prima o dopo il suono della sirena?) gli arbitri vanno serenamente a guardare le immagini perché percepiscono lo strumento come un aiuto al loro lavoro, non come un fastidioso competitor. Secondo: se il calcio permettesse, come altri sport, all’allenatore di chiamare uno o due “var” a partita a sua scelta per episodi che ritiene dubbi, Inzaghi avrebbe chiesto all’arbitro di rivedere il tutto, il direttore di gara avrebbe visto le immagini inequivocabili e il campionato non sarebbe risultato falsato. Così semplice, eppure…

- Comunque fa un po’ ridere che ci siano dei cardinali “progressisti” che chiedono un clero “più vicino al popolo di Dio” proprio mentre loro, da “principi della Chiesa”, nominati d’imperio da un sovrano assoluto, si chiudono in una stanza segreta per eleggere tra loro il successore di Pietro. Non c’è nulla di democratico nella Chiesa, checché ci lascino intendere: anche qualora le decisioni venissero prese non dal Papa ma dal Collegio Cardinalizio, parliamo sempre di una ristretta cerchia di prescelti. A me piace eh, però l’ipocrisia dei “cardinali umili” anche no grazie.

- A destra si dice che Giorgia Meloni abbia avuto un ruolo nel vertice tra Trump e Zelensky. A sinistra la si accusa di essere stata esclusa da quella foto con Macron e Starmer. Ma a dire il vero, è probabile che il merito della storica immagine delle due sedie sia del Vaticano (in fondo erano in territorio loro, non in Italia) e che sia Starmer che Macron abbiano provato ad imbucarsi. Da qui la figuraccia di Emmanuel, “cacciato via” dal presidente Usa. Meglio assenti che respinti a male parole.

- "La scomparsa di Papa Francesco è la "perdita di una persona straordinaria, punto di riferimento etico e spirituale”. Lo dice il primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri. Quindi ci sta dicendo che per il sindaco Pd il suo partito aveva come “punto di riferimento etico” l’accusa ai medici abortisti di essere dei sicari, la condanna del gender, quella dell’utero in affitto e dell’eccesso di “frociaggine”?

- C’è un grafico impietoso che racconta il dramma della Chiesa cattolica in Italia. Papa Francesco avrà anche infiammato i cuori, i media lo elogiano, Repubblica suggerisce di farlo santo, però solo il 18% degli italiani va a messa almeno una volta alla settimana. E uno su tre non ci mette piede neppure per errore. Insomma: la verità oltre la panna montana sull’ondata di emozione per “il papa venuto dalla fine del mondo” ci dice che il Pontefice “aperto” non ha cambiato di una virgola il processo di laicizzazione tra gli italiani. Come a dire: avranno pure apprezzato le sue parole contro la guerra, però si guardavano bene dall’approfondire il significato della Transustanziazione. Alla fine, dunque.
Cosa ci abbiamo guadagnato?

- Avete presente la fornaia antifascista, identificata dalla polizia due volte per quello striscione in occasione del 25 aprile? Ecco. Nel profluvio di dichiarazioni indignate per una banale operazione della polizia, magari evitabile ma mai minacciosa, c’è un passaggio del video che ha realizzato su cui nessuno ha veramente focalizzato l’attenzione. Di cosa parliamo? Nel filmato si vede Lorenza Roiati ricevere la visita di un agente in borghese della polizia locale e, di fronte ad una semplice richiesta di fornire le proprie generalità o un documento (ah, per inciso: sarebbe bastato fornirle e tanti saluti), se ne esce con questa democraticissima frase: “Non ho scritto fascisti tutti appesi, cosa auspicabile”. Se l’italiano non ci inganna, la democratica fornaia sembra ritenere “auspicabile” appendere, immaginiamo in stile piazzale Loreto, tutti i fascisti. O al più, sempre per l'italiano, forse intendeva dire che sarebbe auspicabile esporre uno striscione con questa frase. In entrambi i casi sarebbe imbarazzante. Le domande infatti sono due. La prima: chi è che decide quali sono i “fascisti” che sarebbe “auspicabile” vedere tutti appesi? La fornaia? Il Pd? Sono cioè fascisti, quindi da appendere, anche Giorgia Meloni, i milioni di elettori di Fdi, magari quelli di Forza Italia, Salvini e compagnia cantante? La seconda domanda parte da un ragionamento. La polizia, ha riferito il questore, stava solo facendo osservazione e controllo del territorio. Da quanto si è appreso, non è stato mai chiesto alla fornaia di rimuoverlo né sono state elevate multe, ma solo di fornire le proprie generalità come accade, per dire, ogni volta che ci iscriviamo ad una nuova applicazione online. E allora viene da chiedersi: è più “fascista” un banale controllo amministrativo degli agenti, che non ha portato ad alcuna conseguenza pratica, oppure auspicare che i “fascisti”, quali che siano in Italia, vadano tutti appesi?

- Mi si è appena acceso un barlume, dopo il caos in Spagna: devo assolutamente tenere un po’ di soldi contanti in casa o un giorno, causa blocco di carte di credito e servizi vari, mi sarà impossibile fare acquisti.

- Dice Pedro Sachez: "Il nostro sistema ospedaliero funziona correttamente" perché "ci sono generatori nei centri sanitari che funzionano normalmente e hanno un ampio grado di autonomia". Non solo. Il premier ha annunciato che le centrali a gas sono state riattivate. Quindi la Spagna green, che solo sei giorni fa ha festeggiato il 100% di produzione rinnovabile in un giorno feriale, si salva grazie al caro vecchio petrolio dei generatori. Stupendo.

- Da giorni la sinistra non fa che

accusare Matteo Salvini per i ritardi che i treni accumulano in questi mesi. Quindi, per proprietà transitiva, l’idolo dem Pedro Sanchez è colpevole del catastrofico blackout in Spagna. Dimissioni?

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