È il 25 novembre del 1992, l’autunno si fa sentire con tutta la sua veemenza nella terra di Albione, qui si corre l’ultima gara del WRC, giunto alla ventesima edizione. Nelle lande di Inghilterra soffia un vento gelido, l’aria è umida e sul suolo si vede solo fango. In lontananza arriva con grande frastuono un oggetto che danza ululando come una bestia ferita, disegna curve con una precisione chirurgica, affronta i tornanti come un coltello affilato taglia la carne più morbida. Più si avvicina e più si riesce a scorgere all’orizzonte una livrea mitica, quella della Martini Racing, con il suo bianco, blu e rosso inconfondibili. La silhouette è quella più audace e massiccia dell’ultima evoluzione, piena di muscoli da sfoggiare con orgoglio, nonostante la linea squadrata suggerisca una provenienza da un’altra epoca. Il suo nome è di quelli che fanno tremare gli avversari: lei è Lancia Delta HF Integrale che oltrepassando quel fatidico traguardo di trent’anni fa si aggiudicava il suo sesto titolo mondiale rally consecutivo. Mai nessuno come lei, un primato che dura ancora oggi. Per questo la Delta è considerata la regina, per alcuni con la “R” maiuscola, dei rally. Una fama leggendaria meritata sul campo dopo i grandissimi trionfi agguantati in tutto il globo. Eppure, nacque come tranquilla berlina da famiglia nel 1979.
Car of the Year 1980
Dal 1969 la Lancia confluisce nel gruppo Fiat, quindi la Delta nasce e si sviluppa sotto l’ala della grande industria di Torino. Giorgetto Giugiaro è l’uomo che mette la sua firma sul design di una vettura due volumi e mezzo dalla spiccata personalità, nonostante sotto al vestito abbia più di un elemento in comune con la Fiat Ritmo, dalla quale prende in prestito anche il telaio. La Delta ha il compito di sostituire la Fulvia, assente dal mercato dal 1976, e di affiancare la Beta. Di fatto è un modello del tutto inedito nella gamma della casa di Chivasso, con lei si inaugura il segmento delle berline compatte che è un po’ una novità della seconda metà degli anni ‘70. L’esigenza dell’automobilista medio è cambiata, ma chi cerca confort, lusso e dotazioni di prestigio su una vettura di classe media, allora ha nella Lancia Delta la sua prima scelta. Presentata nel 1979, ottiene immediatamente un grande riscontro di consensi e nel 1980 viene premiata con il titolo di Car of the Year. Al pari di un walkman o di un personal computer, tecnologie figlie dei primi anni ‘80, la Delta è un centrato di innovazioni tanto che può vantare i paraurti anteriori e posteriori realizzati in resina poliestere rinforzata con fibre di vetro, o il lunotto termico con tergilavalunotto.
Dall’anonimato alla leggenda
Gli anni passano e il tempo scorre senza che nessuno si accorga di lei come potenziale arma da competizione. Tutto però cambia, quando nel 1986 scoppia la bomba del Gruppo B, nel mondo del rally si ha una rivoluzione in nome della sicurezza. Le vetture che competono in quella categoria sono delle trappole mortali, veloci come Formula 1 ma prestate a strade strette senza via di fuga. Il gran numero di morti e di incidenti di ampia gravità, portano la FIA ad abbandonare il mitologico Gruppo B. La Lancia perde la sua Delta S4, un'arma letale, ma ha pronta in casa l’alternativa per la nuova competizione: togliere il vestito borghese alla Delta di tutti i giorni e dargli la tuta da rally, con tanto di sofisticata trazione integrale a muovere le sue quattro ruote su ogni superficie.
Sarà la carta che serve all’auto torinese per passare dall’anonimato alla leggenda. Nell’86 viene presentata la Delta HF 4WD, la prima a vantare una trazione integrale permanente, così composta: differenziale anteriore libero, differenziale centrale di tipo epicicloidale che ripartisce la coppia motrice per il 56% sull'asse anteriore e il rimanente 44% sull'asse posteriore, un giunto viscoso Ferguson di bloccaggio applicato al differenziale centrale ripartitore di coppia e un differenziale posteriore Torsen. Il motore è un 2.0 da 165 CV. La Delta HF 4WD debutta nella nuova massima categoria del rally mondiale, il nuovo Gruppo A, nel 1987. Cammin facendo la dicitura 4WD lascia spazio alla più celebre Integrale. Inizia un’epopea leggendaria.
Lancia Delta, dieci titoli mondiali rally
Dal 1987 al 1992 arrivano sei titoli mondiali vinti consecutivamente dalla Delta HF 4WD, dalla Delta HF Integrale 8V, dalla Delta HF Integrale 16V e infine dalla HF Integrale Evoluzione. La vettura italiana domina su ogni superficie, dalla neve all’asfalto, dalla polvere al deserto, dal fango alla ghiaia. I piloti che guidano la Lancia portano a casa coppe e allori. La berlina corre tanto veloce nel motorsport quanto nel mercato, le competizioni riaccendono la passione e danno un boost inatteso alle vendite. Dominare il WRC le conferisce una seconda giovinezza, ma lei non resta immobile perché ogni anno si rinnova e aggiunge degli elementi per essere più letale e potente. Cresce la cavalleria, aumentano i muscoli e le appendici della carrozzeria. La Delta propone ogniqualvolta qualcosa che la rende inavvicinabile a tutti gli avversari. Il team Lancia-Abarth può essere orgoglioso della sua creatura. Ma come ogni percorso della vita, esiste un principio e una fine.
Nel 1993, dopo l’abbandono ufficiale della casa madre, la Delta continua a correre nel Gruppo A con un team privato, il Jolly Club che aveva vinto anche nel 1992, ma di colpo diventa un'auto vecchia e superata. La supremazia di una volta, come in un battito d’ali di farfalla, diventa obsolescenza. Al termine di quella malinconica stagione avviene il ritiro ufficiale dalle corse, con un palmarès unico nel suo genere: 10 titoli mondiali (6 costruttori, 4 piloti) e 45 rally iridati. La versione stradale, Lancia Delta HF Integrale Evo 2 raggiunge il suo picco massimo di potenza con 210 CV, che le permettevano uno scatto da 0 a 100 km/h in appena 5,6 secondi. Sembrano freddi numeri, ma in realtà raccontano una storia che ha il sapore di leggenda.
Nel 1995, dopo una lunga serie di edizioni speciali e di tributi, esce di scena un’auto che ha rappresentato, a modo suo, l’estro italiano nelle quattro ruote, con pregi e difetti. Oggi, se si tende l’orecchio in lontananza durante una tappa di rally, si può udire ancora l’eco del suo nome: Delta, la regina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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