Il ministro Pichetto Fratin: "Ora qualcuno ammette che possano rimanere i motori endotermici con carburante sintetico"

Si riaccendono importanti spiragli di speranza per poter continuare a utilizzare i motori endotermici delle auto anche oltre la data fissata dall'Ue del 2035: ecco cosa ha detto il ministro dell'Ambiente

Il ministro Pichetto Fratin: "Ora qualcuno ammette che possano rimanere i motori endotermici con carburante sintetico"

Non è detto che dal 2035 i motori delle auto a benzina e diesel, ossia gli endotermici, siano del tutto banditi a favore della transizione che avanza: l'Ue potrebbe ripensarci e modificare la norma che altrimenti direbbe addio, tra 12 anni, a milioni di vetture che non potrebbero più circolare. A dirlo è stato il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del congresso di Legacoop Piemonte a proposito di questo stop previsto nei prossimi anni.

"Le cose sono cambiate"

"Ora qualcuno ammette che possano rimanere i motori endotermici con carburante sintetico, quando ne parlai alla Unione Europea ricevetti il no secco", ha dichiarato il ministro riaccendendo la speranza di tutto il settore automotive che, sebbene lanciato verso l'energia alternativa, ha bisogno certamente di molto più tempo per poter cambiare completamente sistema. Le soluzioni prospettate dalle case automobiliste ci sono, a iniziare dall'endotermico con il biometano "e, più avanti, con l'idrogeno", aggiunge Pichetto Fratin. È chiaro che siamo lanciati verso l'elettrico "ma non bisogna dimenticare la compatibilità economica e sociale. Tutto va graduato, dobbiamo accompagnare il cambiamento", sottolinea il ministro.

La "trappola" della Cina

In una intervista esclusiva per il Giornale.it ad Andrea Taschini, manager e analista del settore auto, che ci aveva spiegato che dietro questo innamoramento dell'Ue nei confronti dell'elettrico al 100% entro il 2035 ci fosse la Cina che possiede quasi tutte le materie prime "necessarie per costruire batterie e motori elettrici" e non è in grado di sviluppare motori endotermici poco inquinanti secondo le direttive Ue. "Gli europei ci sono cascati e hanno costruito una possente rete di ricarica aprendo così la strada alle vetture low cost cinesi che come era prevedibile stanno invadendo l’Unione. Una trappola studiata fin nei minimi dettagli", ha dichiarato pochi giorni fa.

La buona novella di Pichetto Frattin, comunque, fa ben sperare. "In due anni le cose sono un po' cambiate. La data del 2035 è stata una scelta meno razionale di quella che si sarebbe dovuto fare, come succede oggi per le case green". 12 anni è come parlare di domani o dopodomani: non è possibile stravolgere in così poco tempo un settore, l'automotive, che in Italia conta ben 280mila occupati e 250mila artigiani dell'indotto che lo fa "il più poderoso settore manifatturiero del Paese".

"Irragionevole e lesivo"

Sul delicato tema era intervenuta a fine 2022 anche il premier, Giorgia Meloni, esprimendo tutta la sua preoccupazione sulla scelta dell'Ue con lo stop alla vendita di auto diesel e a benzina dal 2035 considerandolo "profondamente lesivo del

nostro sistema produttivo. Mi pare che sia una materia su cui c'è una convergenza trasversale a livello italiano ed intendo utilizzare questa convergenza per porre le questione con forza", aveva dichiarato come scritto sul Giornale.it.

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