
Incertezza economica, listini elevati, ancora nessuna chiarezza da Bruxelles sul futuro della mobilità: ecco le ragioni principali della nuova caduta delle immatricolazioni di auto in Europa. In febbraio, come fa sapere l’Associazione dei costruttori europei di veicoli (Acea), il calo delle vendite è stato del 3,4% con il mercato tedesco che ha segnato la riduzione più marcata (-6,4%) precedendo l’Italia (-6,2%). Più precisamente, in febbraio le vetture nuove uscite dalle concessionarie europee, con in aggiunta il Regno Unito, sono state 963.540, molto meno (-16,2%) di quelle acquistate nel 2019, ultimo anno di relativa tranquillità nel Vecchio continente.
Negativo, ovviamente, è anche il bilancio dei primi due mesi del 2025, con -2,6% rispetto al bimestre 2024, ma un pesante -17,5% sul periodo gennaio-febbraio ante pandemia, crisi energetiche e guerre. In questo scenario, il gruppo Stellantis, sempre in attesa del nuovo amministratore delegato, continua a soffrire e a scendere di quota mercato. Il calo delle vendite è del 16,2% e la penetrazione è passata dal 18,7% di un anno fa al 16,2%. E se consideriamo il primo bimestre dell’anno, la quota di mercato è al 15,8% dal 18,4% con le vendite diminuite del 16,1%. Solo l’italiana Alfa Romeo, sia in febbraio sia nei primi due mesi, porta il segno positivo (+35,8% il mese scorso e +29,6% tra gennaio e febbraio).
Continua la crisi di Tesla principalmente a causa dei contraccolpi determinati dalla discesa in campo di Elon Musk al fianco del presidente Usa, Donald Trump. Le immatricolazioni della casa americano sono crollate del 40,1% a febbraio e del 42,6% nei primi due mesi dell’anno. Bene, invece, il colosso cinese Saic con le sue Mg in costante crescita.
Guardando alle prime tre posizioni della classifica dei costruttori: promossi sia il gruppo Volkswagen, sempre in vetta al mercato (+4%), sia il gruppo Renault che occupa la terza piazza (+10,8% in febbraio). Per entrambi anche i primi due mesi del 2025 sono positivi, rispettivamente con +4,3% e +8,2% e guadagni di penetrazione nel mercato.
L’orientamento degli automobilisti nelle alimentazioni tra gennaio e febbraio. I veicoli elettrici a batteria rappresentano il 15,2% della quota di mercato totale, il che significa un aumento rispetto all’11,5% nel periodo comparabile di gennaio-febbraio 2024. L’opzione ibrida senza spina è al 35,2% e rimane la scelta preferita tra i consumatori. Nel frattempo, la penetrazione combinata delle auto a benzina e Diesel è scesa al 38,8%, in calo rispetto al 48,5% nello stesso periodo del 2024.
Il commento di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor: “Il mercato ridimensionato di questa fase post-pandemica è sempre più sostenuto essenzialmente dagli acquisti delle aziende che hanno la possibilità di far fronte all’aumento dei listini delle auto scaricando l’onere sui prezzi dei loro prodotti, mentre a fronte di questa situazione appare sempre più difficile il quadro delle persone fisiche che non potendo acquistare auto nuove, sempre più care, sono costrette in misura crescente a tenere in esercizio oltre il ragionevole le loro vecchie auto o a sostituirle con auto usate più recenti”. “Le conseguenze - aggiunge Quagliano - sono ovviamente molto pesanti sia in termini di inquinamento sia in termini di sicurezza. Tra l’altro, va segnalato il forte scontento dei produttori di auto e di componenti.
Con il Piano di azione, infatti, chiedevano che l’Ue riconoscesse il principio della neutralità tecnologica, cioè di lasciare la possibilità di essere immatricolate dopo il 2035 anche soluzioni diverse dall’auto elettrica che, però, considerando anche il ciclo di produzione dei loro carburanti, abbiano emissioni zero di CO2”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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