
Per la tedesca Porsche profitti giù (-30,6% a 3,6 miliardi) insieme all’utile per azione (3,95 euro per quella privilegiata); negativi i ricavi: -1,1% a poco più di 40 miliardi; risultato operativo sceso del 22,6% (5,64 miliardi); ritorno sulle vendite, a livello di gruppo, in calo di circa 4 punti percentuali, attestandosi al 14,1%; tagli in vista per 3.900 posti di lavoro. A fare il punto sulla prestigiosa casa automobilistica tedesca è il direttore finanziario Jochen Breckner: "L’ampia ristrutturazione dell’azienda e gli investimenti graveranno sul risultato dell’esercizio 2025".
L’obiettivo a lungo termine resta un rendimento del 20%, mentre a medio termine Porsche punta a un rendimento compreso tra il 15 e il 17 per cento. La casa ha inoltre confermato che nel 2025 il margine di profitto continuerà a ridursi al 10-12% a causa della forte concorrenza in Cina e della difficile situazione di mercato in generale. Resta comunque stabile il dividendo a 2,30 euro.
La lentezza superiore al previsto del passaggio alle auto elettriche, obbliga di fatto il marchio sportivo della galassia Volkswagen a investire ancora in nuovi modelli con motore a combustione interna e ibridi plug-in. A incidere sulle scelte sono il cambio di rotta deciso per la nuova Macan, solo elettrica, che costa in media il 22% in più rispetto alla generazione precedente, e la crisi della domanda per Taycan, il primo modello a batteria del marchio. Pesano sui conti, inoltre, i costi di produzione sempre elevati mentre è in flessione il numero di auto vendute (310.718 da 320.221 del 2023). Il 27% dei veicoli consegnati nel 2024 era elettrificato e l’azienda si aspetta che questa quota salga nel 2025 al 33-35%.
«La riorganizzazione annunciata interverrà sul portafoglio prodotti, sulle attività di software e delle batterie e punta ad aumentare la profittabilità nel breve e nel medio termine, ma avrà un impatto negativo sui risultati del 2025», ha anticipato il cfo Breckner. A Zuffenhausen c’è la consapevolezza che nel 2025 le condizioni di mercato resteranno infatti impegnative e che si intensificherà la competizione in Cina. E a questo si aggiunge l’incertezza geopolitica legata alle strategie commerciali della Casa Bianca.
«Abbiamo aggiornato 5 modelli su 6 e rinnovato sensibilmente il nostro portafoglio prodotti. In questo modo, sono state create le basi per garantire il successo nei prossimi anni, ponendoci come chiaro obiettivo quello di emozionare i clienti con le nostre iconiche vetture sportive. Alla luce delle mutate circostanze, abbiamo adattato il nostro piano di prodotto in tutti i segmenti. Inoltre, durante lo scorso anno abbiamo sviluppato ulteriormente la nostra strategia Porsche, collaudata e di successo, così da rendere la casa ancora più flessibile, forte e performante»,”, il messaggio fiducioso lanciato dall’ad Oliver Blume.
In casa Porsche, intanto, è sempre la 911 il modello più iconico. In proposito, sono previste nuove varianti di grande impatto emotivo. Ecco perché la 911 ritroverà lo stile degli anni Settanta grazie a un modello heritage, prodotto in serie limitata da Porsche Exclusive Manufaktur, il terzo dei quattro modelli da collezione previsti nell'ambito dell'Heritage Design Strategy.
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