Badanti e Tremonti-ter nella "manovra d’estate"

Inizia oggi l’iter parlamentare del dl anti-crisi. Va approvato in tempi stretti: scade a fine agosto. Tra i provvedimenti attesi, lo scudo fiscale e l’aumento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego. E domani tocca all'ultimo Dpef

Badanti e Tremonti-ter nella "manovra d’estate"

Roma - Entra nel vivo oggi l’esame alla Camera del decreto con le nuove misure anticrisi, già ribattezzato «manovra d’estate». Il tempo stringe, perchè il dl scade a fine agosto e quindi restano a disposizione poche settimane per l’esame parlamentare, considerando anche la chiusura per le ferie estive. Quindi, il testo dovrà essere approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze entro venerdì (il 20 luglio infatti è già stabilito l’approdo in aula) e già si prevede battaglia su molti temi. Sono numerose infatti le questioni aperte sulle quali il governo potrebbe intervenire, dall’introduzione dello scudo fiscale all’operazione «pensioni rosa» per la parità uomo-donna nel pubblico impiego. E nel decreto dovrebbe finire anche la regolarizzazione di colf e badanti. Il toto-modifiche si giocherà fra domani e mercoledì, quando verranno decise le correzioni da apportare al provvedimento. Le votazioni dovrebbero partire appunto da mercoledì proprio per consentire di chiudere l’esame del dl entro venerdì. Poi, il provvedimento passerà all’esame del Senato.

Rientro dei capitali d'intesa con Bruxelles
Tra gli emendamenti al decreto legge anti crisi ci sarà probabilmente anche lo scudo fiscale-ter, ovvero la norma sul rientro dei capitali esportati e detenuti all’estero e finora sfuggiti al Fisco. Sul testo sono circolate varie e fantasiose bozze, peraltro smentite dal ministero del Tesoro. Quel che è certo è che si tratterà di un intervento coordinato con Bruxelles, con l’obiettivo di rimpatriare, nella migliore delle ipotesi avanzate dagli esperti della materia, fino a cento miliardi di euro. Ancora difficile, quindi, stabilire con esattezza il gettito potenziale per le casse dello Stato, che si colloca in una «forchetta» tra i 2 e i 5 miliardi, in funzione delle modalità di attuazione del provvedimento. Ricordiamo che i primi due scudi, nel 2002-2003, fecero emergere oltre una settantina di miliardi, di cui 43 in rimpatri e 30 di capitali regolarizzati e rimasti all’estero.

Colf, un emendamento per fare più in fretta
Un contributo unico di 500 euro e un rapporto di lavoro in atto almeno da aprile 2009: sono questi due dei paletti fissati per la regolarizzazione «selettiva» di colf e badanti. La nuova normativa dovrebbe essere inserita via emendamento nel decreto anticrisi, per poter entrare in vigore velocemente, prima della pausa estiva. Ogni famiglia potrà chiedere di mettere in regola una colf e due badanti. La dichiarazione verrà fatta on line, compilando un modulo con i propri dati, le generalità del lavoratore che si vuole mettere in regola e gli estremi del suo passaporto, il codice della ricevuta del pagamento della sorta di «multa» di 500 euro. Ottenuto il via libera, il lavoratore avrà permesso di soggiorno, contributi previdenziali, ferie e Tfr garantiti. Le denunce andranno fatte dal primo al trenta settembre.

Pagamenti delle aziende: verso il congelamento
Altra partita da giocare per concedere un po’ di ossigeno alle imprese strette dalla morsa del credito è quella del congelamento dei pagamenti dovuti dalle aziende. Già questa settimana, secondo quanto hanno riferito sia il numero uno degli industriali Emma Marcegaglia sia il titolare del Tesoro Giulio Tremonti, dovrebbe svolgersi il primo incontro fra esecutivo, banche e imprese. L’intesa, molto probabilmente, non riguarderà tutte le aziende, ma soltanto alcune tipologie e alcuni profili di rischio. Strettamente connesso al raggiungimento dell’accordo c’è un altro intervento annunciato da Tremonti per compensare gli istituti di credito: sgravi fiscali sulla deducibilità delle svalutazioni dei crediti bancari in sofferenza. Se la strada per lo stop alle rate sarà spianata allora i benefici potrebbero confluire nel dl anticrisi con un emendamento già questa settimana.

Gas, dall'Eni estensione delle tariffe agevolate
Potrebbero essere estese anche alle piccole e medie imprese le agevolazioni sul gas attualmente riservate alle cosiddette aziende «energivore», le grandi imprese che assorbono più o meno il 70% dei consumi industriali di metano in Italia, capitanate dalle imprese del vetro, della carta, della ceramica e dell’acciaio che hanno elevati consumi energetici. Si tratta, in sintesi, di una misura, già presente all’interno del decreto anticrisi, che prevede tariffe agevolate nella fornitura di gas per il prossimo inverno attraverso la cessione di metano da parte dell’Eni, l’operatore di gran lunga dominante, che dovrà offrire all’asta 5 miliardi di metri cubi di gas a prezzo scontato. La modifica verrebbe incontro alle piccole imprese, come quelle artigiane, che avevano lamentato di essere stati tagliati fuori dai vantaggi dell’operazione.

Per le pensioni rosa allo studio gli incentivi
La manovra estiva potrebbe contenere anche la «vexata quaestio» dell’innalzamento dell’età pensionabile per le donne che lavorano nel pubblico impiego. Il governo è al lavoro da tempo sulla questione, su cui insiste molto anche l’Ue: in particolare, il ministro Renato Brunetta ha predisposto già da diversi mesi una proposta sul tema. Domani, nell’incontro con le parti sociali, potrebbe essere la giornata decisiva per le misure sulle «pensioni rosa» nel pacchetto di emendamenti da apportare al dl, dopo avere ottenuto un via libera di massima dalle parti sociali. Parrebbero due le possibilità allo studio: innalzamento della soglia di pensionamento di un anno ogni 18 oppure ogni 24 mesi, nell’ambito di una «forchetta» di pensionamento fra 62 e 67 anni, eventualmente collegata a una serie di incentivi per favorire l’innalzamento a tutto campo dell’età pensionabile.

Nuove detassazioni dugli utili reinvestiti
Tra i correttivi da presentare alla manovra estiva, allo studio c’è anche l’allargamento della «Tremonti-ter», ovvero la detassazione degli utili reinvestiti da parte delle imprese. Attualmente il provvedimento concerne solo l’investimento in macchinari: ma l’emendamento potrebbe estendere i vantaggi della defiscalizzazione anche ad altri settori, quali i capannoni, i computer e i mezzi di trasporto, accogliendo le richieste provenienti da molti comparti produttivi, fra cui i produttori di veicoli commerciali, e fatte proprie dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che nei giorni scorsi ha anche chiesto, nel corso di una audizione sul provvedimento in Commissione Finanze della Camera, anche la «possibilità di anticipare gli effetti della Tremonti-ter dal 2010 al 2009, perchè ora abbiamo bisogno di sollievo fiscale».

Taglio della commissione di massimo scoperto
L’attenzione dei deputati dovrebbe anche concentrarsi sulla discussa commissione di massimo scoperto, attualmente fissata allo 0,5% per trimestre dell'importo dell'affidamento, pena nullità del patto di remunerazione. Ma «la percentuale dello 0,5 appare elevata e si valuterà pertanto la possibilità di rimodulare verso il basso tale valore»: è quanto afferma uno dei relatori al decreto legge anti-crisi Maurizio Fugatti, nella relazione che ha presentato alle commissioni parlamentari Bilancio e Finanze per l’esame del provvedimento.

Il decreto contiene anche una norma per risarcire i clienti delle banche dai ritardi nella surrogazione del mutuo: se non si perfeziona in un mese. «La banca cedente è comunque tenuta a risarcire il cliente in misura pari all'1% del valore del mutuo per ciascun mese o frazione di mese di ritardo», afferma il decreto.

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