Intesa Sanpaolo, faro sulla cessione dei correntisti a Isybank: si muove l'antitrust

La cessione di centinaia di migliaia di correntisti da Intesa SanPaolo a Isybank è sotto la lente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, perché le modalità con cui i clienti sono stati avvertiti appare ambigua

Intesa Sanpaolo, faro sulla cessione dei correntisti a Isybank: si muove l'antitrust
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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank, la banca digitale del gruppo, verso la quale il 16 ottobre ha cominciato a dirottare in modo forzoso circa 300mila clienti. Il passaggio inizia con i clienti che non hanno chiesto di rimanere presso Intesa Sanpaolo entro il 12 settembre scorso.

A regime, i clienti migrati saranno milioni, individuati secondo alcuni parametri quali l’età (under 65), la loro predisposizione all’uso degli strumenti digitali (quelli che non si recano in filiale) e l’assenza di conti titoli.

Prima ancora dell’operazione in sé, a destare l’attenzione dell’Agcm è la modalità con cui questa è stata presentata ai clienti.

Con il passare delle ore sono arrivare anche le prese di posizione di Fratelli d'Italia e del gruppo Intesa Sanpaolo.

L’intervento dell’Antitrust nella questione Intesa Sanpaolo e Isybank

Lo scorso 19 luglio Intesa Sanpaolo ha inviato ai propri clienti la comunicazione relativa al passaggio verso Isybank segnalando anche che ognuno di questi avesse tempo fino al 12 settembre per opporsi alla migrazione.

Immediatamente Federcosumatori ha sostenuto che le modalità scelte per avvertire i clienti fosse perfettibile. I correntisti che hanno scelto di ricevere esclusivamente comunicazioni elettroniche che non hanno effettuato accessi ai rispettivi home banking non hanno potuto prendere nota del cambiamento entro i termini imposti da Intesa.

Secondo Federconsumatori Intesa Sanpaolo avrebbe dovuto chiedere ai propri clienti di esprimere la volontà di passare a Isybank.

L’Antitrust, ribadendo che un tema tanto importante meritava una comunicazione meno ambigua e diffusa in modo diverso, punta il dito anche contro il periodo concesso ai correntisti per esprimere il loro disaccordo alla migrazione forzata. Non da ultimo, anche la facoltà di opporsi alla migrazione non sarebbe stata indicata in modo chiaro.

Nel dettaglio, l’Agcm sostiene che Intesa Sanpaolo ha inviato la comunicazione ai clienti che ha ritenuto essere prevalentemente digitali, ossia colore che "hanno familiarità con i servizi e i canali digitali, nonché i clienti consumatori che, in ogni caso, fanno un utilizzo nullo o limitato della filiale", concedendo ai clienti soltanto la facoltà di dichiararsi "non prevalentemente digitali".

Le rimostranze dei clienti e le conseguenze

I correntisti - spiega la nota dell’Antitrust - hanno lamentato che la comunicazione arrivata dal gruppo Intesa "senza alcuna particolare evidenza" non ha concesso di avere "piena contezza del trasferimento del proprio conto presso un altro operatore" e anche di esserne venuti a conoscenza "soltanto dopo la data ultima fissata da Intesa Sanpaolo per poter esprimere il proprio diniego al passaggio".

Passaggio che, sostiene l’Antitrust, "comporterebbe importanti modifiche delle condizioni contrattuali in essere con Intesa Sanpaolo e delle modalità di fruizione del servizio": Isybank non ha sportelli fisici e non rende disponibili tutti i servizi offerti da Intesa Sanpaolo e ciò, conclude la nota dell’Agcm "comporterebbe, almeno per alcuni correntisti, un aumento dei costi di tenuta del conto".

L'intervento di FdI

Letizia Giorgianni, deputato di Fratelli d'Italia e componente della commissione Bilancio è intervenuta plaudendo all'istruttoria: "La decisione dell'Antitrust di avviare un'istruttoria sul caso dei clienti di Intesa Sanpaolo, trasferiti senza adeguata comunicazione alla banca digitale Isybank, che fa capo allo stesso gruppo ma e' pensata esclusivamente per app, è un'ottima notizia".

La decisione dell'Antitrust di avviare un'istruttoria sul caso dei clienti di Intesa Sanpaolo, trasferiti senza adeguata comunicazione alla banca digitale Isybank, che fa capo allo stesso gruppo ma e' pensata esclusivamente per app, è un'ottima notizia

Inoltre, ricorda Letizia Giorgianni: "Nelle scorse settimane su questo tema, io e il capogruppo di Fratelli d'Italia Tommaso Foti, avevamo presentato una interrogazione al ministro dell'Economia al Question time. Il ministero, in quell'occasione, aveva evidenziato di non essere stato informato preventivamente dalla banca dell'operazione e sottolineato che, nell'effettuare il trasferimento, Banca Intesa aveva disatteso le indicazioni date dall'Autorità' di vigilanza circa le modalità' da osservare nell'informativa ai consumatori. Grazie alla nostra interrogazione, adesso, l'Antitrust ha avviato il suo intervento a tutela dei clienti che stanno scontando diversi disagi. Noi continueremo a vigilare e, nel caso in cui fosse dimostrato che la Banca non ha tutelato adeguatamente i suoi clienti attuando pratiche scorrette ci batteremo affinché' chi lo vuole possa tornare alle vecchie condizioni".

La posizione di Intesa Sanpaolo

Un portavoce di Intesa Sanpaolo ha commenta l'apertura dell'istruttoria sostenendo che Intesa Sanpaolo nutre il massimo rispetto per l'Agcm: "Come sempre si è verificato, siamo da subito disponibili a collaborare nell'esame e nella soluzione dei temi posti dall'Autorità, nel miglior interesse della clientela. Anche in questa specifica operazione, dai contenuti altamente innovativi, pare opportuno sottolineare che Intesa Sanpaolo, come sempre, pone al centro quanto la clientela richiede e si aspetta. Ne consegue una continua attività di ascolto, con una sistematica interlocuzione con tutti i clienti passati a Isybank, per avere il loro riscontro e dare loro tutte le spiegazioni del caso".

Come sempre si è verificato, siamo da subito disponibili a collaborare nell'esame e nella soluzione dei temi posti dall'Autorità, nel miglior interesse della clientela.

Allo stesso tempo, continua la nota, "Intesa Sanpaolo ritiene di avere operato in conformità con la normativa applicabile, inclusa la comunicazione alla propria clientela".

I numeri ufficiali forniti dall'istituto di credito confermano che l'operazione coinvolto un elevato numero di clienti, circa 300mila per circa 1,7 miliardi di raccolta diretta, passati da Intesa Sanpaolo a Isybank, a fronte di un numero molto contenuto, pari a circa 1.500, di richieste di rientro in Intesa Sanpaolo: "Ad oggi i clienti che ci hanno espresso un reclamo sono molto limitati rispetto ai numeri complessivi e affronteremo singolarmente ogni situazione per offrire una soluzione adeguata e in linea con le necessità della clientela".

In ultimo, prosegue il comunicato ufficiale: "Ad incoraggiarci in questa innovativa e importante iniziativa del nostro Gruppo è il numero dei nuovi clienti di Isybank provenienti dal mercato, che in poche settimane hanno superato i 50.000, e per questo l'obiettivo di 1 milione di nuovi clienti appare tranquillamente raggiungibile, a conferma delle componenti tecnologiche altamente avanzate e della convenienza delle condizioni economiche della banca".

Del resto, conclude il portavoce, "Isybank è un'iniziativa che si colloca all'avanguardia delle banche interamente digitali e si avvale della infrastruttura tecnologica Isytech che fa di Intesa Sanpaolo un innovatore a livello europeo".

E dunque "siamo convinti che i nostri clienti digitali disporranno di una piattaforma al più avanzato livello di servizio e standard tecnologici in ambito internazionale, grazie alla partnership con Google e Thought Machine, leader nei rispettivi settori".

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