"Rispetto i magistrati ma è tutto ok. Proroga Malagò? Non se ne parli più"

Il ministro dello Sport Andrea Abodi: "Norme legittime su Milano-Cortina, avanti con le opere. Ci sono investimenti per 3,5 miliardi"

"Rispetto i magistrati ma è tutto ok. Proroga Malagò? Non se ne parli più"

Andrea Abodi, 65 anni, è ministro per lo Sport e i Giovani. E nel mondo sportivo ha passato tutta la sua vita lavorativa, ricoprendo numerosi e differenti ruoli manageriali, imprenditoriali e istituzionali e ora è al Governo con delega specifica su Olimpiade e Paralimpiade. Naturalmente tra tante polemiche, ma lui le affronta con grande tranquillità.

Signor ministro la Procura solleva una questione di costituzionalità sul decreto salva-olimpiadi.

«La norma con la quale si è dato il via alla costituzione del comitato organizzatore dei Giochi Olimpiaci e Paralimpici invernali 2026 (Milano-Cortina) è stata approvata definitivamente dal Senato il 6 maggio 2020, 225 voti favorevoli e un astenuto, e stabiliva, tra le altre cose, la natura privatistica del comitato stesso. Il Governo è intervenuto lo scorso anno solo con un decreto interpretativo della norma del 2020, rafforzandone l'inequivocabilità».

I Pm mettono i giudici di fronte a questa scelta: considerare privato il comitato organizzatore, e quindi archiviare, oppure sottoporre alla Consulta il decreto del governo.

«Da parte mia solo rispetto dell'opinione di un magistrato. Le cose che le ho detto credo possano chiarire e comunque sono oggettive».

Niente quarto mandato di Malagò alla presidenza del Coni. Una proroga per arrivare fino alle Olimpiadi?

«Resterà presidente della Fondazione, nulla viene sottratto a Malagò dal punto di vista della sua presenza a Milano-Cortina, che ha seguito dal primo momento. Per il resto mi pare che se ne sia parlato anche troppo di questo quarto mandato. C'è una norma che lo esclude, tutto qui».

È vero che la presidenza del Coni vale un ministero?

«Siamo su piani differenti. Lo sport in Italia è molto più del Coni, che è parte essenziale di un modello però molto più ampio e socialmente rilevante. Specie dopo la riforma voluta dall'allora sottosegretario Giorgetti. Il Coni è molto importante, ha una storia, un futuro, rappresenta l'attività olimpica, rappresenta la dimensione competitiva, con le federazioni e le discipline associate; ma lo sport per come lo intendo io parte dalla base, dalla dimensione sociale che si esprime grazie agli enti di promozione sportiva e non solo, con l'obiettivo di recitare finalmente un ruolo nuovo nelle scuole, nelle università, nelle periferie urbane e sociali, come indica di fatto la Costituzione all'articolo 33».

Si sa già chi sarà il successore di Malagò?

«Ci sono 83 grandi elettori, saranno loro a decidere. A me interessa che chi verrà eletto sappia segnare una certa discontinuità rispetto al passato, promuova e interpreti armonia e collaborazione, a tutti i livelli, sviluppi progettualità e partecipi alla catena del valore dello sport».

Facciamo un punto sui ritardi nella preparazione delle Olimpiadi.

«Dal punto di vista delle infrastrutture il punto debole era la pista di bob, skeleton e slittino di Cortina, ma la Società Infrastrutture Milano Cortina, 100% Mef e sotto il coordinamento del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, ha fatto nell'ultimo anno un lavoro straordinario, recuperato i ritardi, e ora sulla nuova pista si stanno facendo con grande successo i test di pre-omologazione. Le infrastrutture pubbliche di collegamento - stradali e ferroviarie - sono in gran parte cantieri aperti che si stanno chiudendo. Il piano delle opere arriverà a compimento con un investimento di oltre 3 miliardi e mezzo di euro e di questi investimenti godranno i benefici le comunità delle terre olimpiche e paralimpiche, ma anche i turisti che potranno arrivare più facilmente nelle località di montagna interessate dai Giochi».

I suoi rapporti col sindaco Sala?

«Ci sentiamo con una certa regolarità, per le Olimpiadi e non solo. Come è noto, la cerimonia di apertura sarà organizzata a San Siro».

Ecco, mi parli della questione del nuovo stadio di Milano

«Intanto sembra ormai certo che si farà un nuovo stadio, nell'area di San Siro. I club hanno formalizzato l'interesse ad acquistare lo stadio attuale, alle condizioni stabilite dal Comune che ha recepito le valutazioni economiche dell'Agenzia delle Entrate. Ci saranno passi formali per la privatizzazione di San Siro e poi si procederà alla costruzione di un nuovo stadio sempre in quell'area».

Una sua dichiarazione ha fatto arrabbiare Renzi. Lei ha detto che i calciatori coinvolti nello scandalo scommesse non dovrebbero vestire la maglia azzurra. Renzi le ha risposto: lasci decidere Spalletti

«Penso che la maglia azzurra rappresenti dei valori, non solo tecnici. E comunque ho parlato di un principio, non mi riferivo ai ragazzi dei quali si parla in questi giorni, che hanno già pagato per i loro errori. Volevo lanciare un monito per il futuro, per provare a limitare rischi sempre incombenti e la solita ipocrisia da coccodrillo».

È

concreto il rischio di perdere il Gran Premio a Imola lasciando solo Monza?

«Per Monza, l'Aci ha già sottoscritto il contratto con Formula 1 fino al 2031, per Imola si dovrà negoziare dopo il gran premio di quest'anno».

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