Un tempio anti-mercato, dove i big dell'industria entravano in ginocchio

Nato da un'idea di Cuccia, ha poi mutato pelle per per puntare sui risparmi delle famiglie

Un tempio anti-mercato, dove i big dell'industria entravano in ginocchio
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Salotto buono della finanza italiana. Centro di potere. Nume tutelare del sistema bancario. Sono solo alcune delle definizioni che hanno contribuito a creare il mito di Mediobanca, primo istituto finanziario di medio termine nato nell'Italia del dopoguerra con l'ambizioso progetto di finanziare la ricostruzione del Paese. Ebbene, anche se questo obiettivo è stato raggiunto solo parzialmente, è innegabile il ruolo svolto da Mediobanca come regista delle principali operazioni finanziarie che hanno cambiato il panorama industriale italiano. Oggi la holding, quotata a Piazza Affari, identifica un gruppo diversificato composto di quattro divisioni principali. A quella tradizionale del corporate & investment banking, si aggiungono infatti quelle del consumer finance, dell'insurance e del wealth management.

Fondata nel 1946 per iniziativa di Raffaele Mattioli ed Enrico Cuccia - che la guidò fino al 1982, rimanendo poi nel consiglio di amministrazione e in seguito presidente onorario fino alla sua morte, nel giugno 2000 - Mediobanca ha legato il suo nome a tutte o quasi le ristrutturazioni industriali portate a termine in Italia negli ultimi 60 anni. Tra le più rilevanti si collocano la fusione tra Montecatini ed Edison e la successiva scalata dell'Eni a Montedison, frutto di quella fusione, avvenuta nel 1968. Per molti anni Mediobanca ha governato i cambiamenti

avvenuti nella grande industria italiana. Ha seguito la trasformazione dell'Olivetti e il rilancio della Fiat, entrando in entrambi i casi nel capitale, ma soprattutto negli anni '90 è stata la protagonista della cosiddetta stagione delle privatizzazioni. Società pubbliche come Telecom Italia, Enel, Banca di Roma e Bnl sono diventate di diritto privato e collocate in Borsa. La stessa Mediobanca venne privatizzata alla fine degli anni '80 del secolo scorso, con la successiva gestione affidata a un sindacato di blocco formato dalle tre banche fondatrici - Banco di Roma, Comit e Credito Italiano, le cosiddette tre «Bin», banche di interesse nazionale - e gruppi privati.

Fino a quel momento la figura di Cuccia aveva governato in maniera indiscussa l'attività di Mediobanca. Direttore generale dalla fondazione e ad nel 1949, il disegno attuato da Cuccia fu quello di entrare con quote significative nel capitale dei principali gruppi industriali del Paese, acquisendo di fatto la possibilità di condizionarne l'attività e le scelte strategiche. Nell'ambito di questo disegno, nel 1967 le iniziative di Cuccia si scontrarono con quelle di Michele Sindona, siciliano come lui. Il finanziere di Patti mosse infatti all'attacco dell'impero finanziario di Carlo Pesenti, rastrellando in Borsa azioni dell'Italcementi e della finanziaria Bastogi. A salvare l'imprenditore bergamasco fu proprio Cuccia, che gli assicurò i finanziamenti necessari a ripianare i debiti del gruppo. Questo e altri episodi scatenarono l'odio di Sindona nei suoi confronti, culminato con l'attentato subito nel suo appartamento milanese della Maggiolina,

del quale Sindona fu il principale indiziato come mandante.

Dopo la morte di Cuccia, nel giugno 2000, furono Alberto Nagel e Renato Pagliaro, due stretti collaboratori di Maranghi (dimessosi nel 2003) a prendere le redini di Mediobanca. La loro gestione fu subito caratterizzata da una più stretta attenzione per le operazioni di mercato, dal merger & acquistion alla negoziazione di strumenti finanziari, rispetto alla tradizionale gestione delle parteciazioni storiche che, come nel caso della Fiat, furono ridimensionate. Nell'ambito di questo nuovo corso si colloca il rapporto con Banca Mediolanum, sfociato nel 2001 nella creazione di Banca Esperia, che pose le basi per la nascita della divisione Private Banking, costituita ufficialmente nel dicembre 2017 dopo che Mediobanca aveva rilevato il 50% di Mediolanum e incorporato la stessa Banca Esperia. È così andato a compimento il progetto di Nagel di trasformare Mediobanca nella prima Private & Investment Bank italiana, al servizio della clientela imprenditoriale.

Su un altro fronte, quello della gestione dei risparmi, si colloca la nascita, nel 2008, di Che Banca!, in seguito rinominata Mediobanca Premier, specializzata nella gestione degli investimenti delle famiglie. Fondata nel 1962 sulle ceneri di precedenti società specializzate, infine, è uno dei principali operatori italiani del settore.

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