"Basta con gli scippi, tuca no la mobilia"

Il presidente della Provincia, Podestà: "Non ci sfileranno le passerelle Le elezioni? Il Pd non si illuda, stravinceremo dappertutto"

«Giò i man dala mubilia». Con una stoccata in perfetto dialetto milanese, Guido Podestà, coordinatore lombardo del Pdl e presidente della Provincia di Milano, lancia un messaggio chiaro: Roma si scordi di portar via le sfilate di moda.
Podestà, dopo il Giro d’Italia, Roma piglia-tutto tenta un altro scippo: le passerelle. Cosa risponde?
«Non è accettabile questo centralismo romano in continua crescita. Finché a Roma c’erano Rutelli e Veltroni, la città non aveva grandi energie. Con Alemanno le ha e va bene. Ma un conto è moltiplicare gli eventi. Un altro è rubarli a Milano. In dialetto si dice tuca no».
Milano insomma va avanti da sé. Nella moda come in altri settori. Ad esempio nella declinazione del piano casa.
«Stiamo mettendo in piedi un bel progetto con le forze armate: affitti calmierati per gli oltre 30mila agenti di Milano e provincia o case di proprietà in cooperativa o a riscatto, come avveniva negli anni Ottanta».
Come mai avete scelto di aiutare la categoria delle forze dell’ordine?
«È un modo per dire grazie a gente che rischia la vita, che ci aiuta ad aumentare la sicurezza nelle città ma che ha uno stipendio limitato. Il progetto riguarderà l’esercito, la guardia di finanza, la polizia penitenziaria, le forze dell’ordine».
Lo slogan “giù le mani da Milano” vale anche per le prossime elezioni?
«Eccome. Vinceremo, saremo uniti e vicini alle categorie in difficoltà. Ogni candidato avrà il programma sul sito. La gente guarda ai fatti e non al gossip».
Restando in tema Provincia. Berlusconi sta ricucendo i rapporti con l’Udc mentre a palazzo Isimbardi l’Udc è all’opposizione. Cambierà qualcosa?
«Il dialogo è sempre aperto e anche noi siamo per l’aggregazione. Ma l’Udc deve smetterla di salire sul carro del vincitore. Per di più Enrico Marcora in Provincia ci vota contro anche quando riusciamo a ottenere l’astensione di Pd e Idv».
Ne terrà conto nella nomina dei nuovi vertici? Ad esempio di Pedemontana?
«Non vedo perché nel consiglio della società ci debbano essere membri dell’Udc».
Come va con il sindaco Moratti dopo la spaccatura sul caso Ligresti?
«I rapporti sono eccellenti,dal punto di vista personale e politico. Ovviamente capita di confrontarsi su interpretazioni diverse, ma insieme lavoriamo bene».
Quindi alle prossime comunali è per il Moratti-bis? Non ci sarà un altro candidato?
«La candidatura della Moratti non è affatto in discussione. Ha portato Expo a Milano, è brava e verrà sicuramente ricandidata».
Alle Regionali invece tutti d’accordo su Formigoni? Non c’è il rischio di sgambetti della Lega?
«Il candidato sarà Formigoni. Quelli della Lega sono alleati seri. E poi in Lombardia il Pdl pesa due volte la Lega. Loro punteranno a Piemonte e Veneto, dove invece abbiamo più o meno gli stessi consensi».
Squadra vincente non si cambia?
«E le dirò di più. Non solo vinceremo tre volte, ma stravinceremo. Il Pd non si illuda nemmeno di farcela».
I toni della politica si sono inaspriti non poco. Il Pdl con che spirito affronterà le prossime sfide elettorali?
«Ci sarà una mobilitazione forte. Saremo uniti e ci batteremo in nome della libertà».


Niente manifestazioni dopo la bocciatura del lodo Alfano?
«Non scendiamo in piazza contro una sentenza. Lo faremo per una questione ben più importante: l’anniversario dell’abbattimento del muro di Berlino, per dimostrare il nostro impegno per la libertà, per l’aggregazione dei popoli, per un’Europa unita».

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