"Basta trans in Certosa" la rivolta dei residenti. E via Lecco scrive a Sala

Ventenne aggredita mentre rientrava a casa. A Porta Venezia l'alt all'ipotesi di Ztl serale

"Basta trans in Certosa" la rivolta dei residenti. E via Lecco scrive a Sala
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Ci sono episodi che fanno oltrepassare il limite della sopportazione. E quando è circolata la voce di una ventenne malmenata sabato notte in vi Mac Mahon da un trans in forte stato di alterazione, che l'ha spinta a terra e colpita ripetutamente alla testa con un ombrello, i residenti di viale Certosa e dintorni non ci hanno più visto. La ragazza stava rientrando con amiche da una festa di laurea, la trans ha chiesto in prestito il cellulare, a un certo punto ha strappato i capelli alla giovane e usato violenza. É intervenuta la polizia, la ragazza è andata al pronto soccorso e ne è uscita con una prognosi di 7 giorni.

«Il fenomeno della prostituzione in particolare da parte di transessuali è dilagante - segnala il consigliere FdI del Municipio 8 Federico Guastoni che sta raccogliendo le proteste dei comitati e cittadini e se ne farà portavoce in aula -. E numerose inchieste giornalistiche ci hanno testimoniato che certi soggetti non solo si prostituiscano ma spaccino al tempo stesso. In questo caso c'è stato un ulteriore epilogo, è inaccettabile che una giovane sia stata malmenata da un trans sotto uso di stupefacenti. É ormai evidente come la città, anche nelle zone notoriamente meno pericolose, sia totalmente fuori controllo».

É uno dei problemi sollevati dai residenti in Zona 8, tra viale Espinasse, Certosa, via Alassio e la piccola via Luciano, dove c'è un caseggiato Aler, e il cortile diventato «terra di nessuno», o meglio terreno dei pusher, dormitorio per senegalesi che evidentemente bivaccano lì in attesa che apra la sede vicina del Consolato. Tutto qui? Basterebbe, ma non è finita. «Da un anno e mezzo c'è una carovana rom appostata con una ventina di roulotte in via Alassio - spiega Guastoni -. Sgozzano pure le galline per strada. C'è stato un aumento esponenziale di furti in zona. E lo spazio-deposito Casaforte a causa del campo rom abusivo ha registrato un forte calo della clientela. Da parte del Comune manca la volontà di affrontare i problemi e la gente ormai è frustrata, deve rincorrere i vigili per ottenere interventi sporadici». Il consigliere Fdi in Comune Francesco Rocca ci aggiunge la questione della Cascina Boldinasco, di proprietà comunale: doveva partire un progetto di recupero ma è tuttora in stand by. La sensazione è che la società che aveva vinto il bando si stia tirando indietro anche perchè solo il conto delle spese per ripulire lo stabile ammonterebbero a circa 150mila euro.

Cambiando zona, c'è un altro quartiere in trincea contro il Comune. Nei giorni scorsi è circolata l'ipotesi di una Ztl serale in via Lecco, l'area di Porta Venezia già assediata dalla movida e dove da tempo il Comitato del Lazzaretto minaccia di passare alle vie legali. Ora ha inviato una mail al sindaco Beppe Sala per bloccare sul nascere il progetto. «La proposta - segnalano i residenti - parte da un'associazione di commercianti, una posizione unilaterale in alcun modo discussa con i residenti. Il nostro comitato che, ricordiamo, rappresenta i cittadini lesionati da quanto accade sul territorio urbano, ne è venuto a conoscenza solo dopo un articolo di Repubblica».

Nel merito, sostengono, la Ztl «nasconde l'ennesimo tentativo di pedonalizzare l'intera area attorno a via Lecco, concedendola una volta per tutte a locali e avventori». La Ztl «non sarebbe un argine» ma «incentiverebbe la movida». Esprimono a Sala «l'assoluta contrarietà».

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