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Battesimo casalingo Angelo Moratti iniziò qui

NovaraI giapponesi in piazza Martiri della Libertà, nel salotto buono di Novara, sono l’attrattiva quasi quanto la partita di questa sera con l’Inter. Il piccolo esercito del Sol Levante è in Piemonte per vedere all’opera Takayuki Morimoto, l’attaccante della nazionale allenata da Zaccheroni. Ma anche, forse, l’uomo della provvidenza di Tesser nella sfida con Gasperini. Novara è tornata in serie A dopo 55 anni, ma ormai non fa più notizia. Ciò che impressiona da queste parti è il battesimo casalingo contro l’Inter. Non saranno più gli invincibili di Mourinho, ma è sempre una signora squadra che evoca antiche sfide dal sapore pionieristico. Sfogliare le pagine della drammaturgia di un calcio d’altri tempi è un'abitudine a Novara. Il mezzo secolo di purgatorio ha innescato quel "come eravamo" a cui ci si è sempre aggrappati. Raccontando le gesta di Silvio Piola, il bomber conteso per via dei natali anche da Vercelli, che ha lasciato il nome allo stadio. Un minuscolo impianto che fino allo scorso anno ha avuto una capacità di soli 7.500 posti, ma rivoltato come un calzino nello spazio di pochi mesi. Ora il «Piola» è il gioiello della famiglia De Salvo. La capienza raggiunge le 17.875 unità in virtù dell’innalzamento delle due curve. Il terreno è in sintetico. Primo esperimento italiano dopo i riscontri apprezzabili nei campionati scandinavi. Non è la vituperata moquette che negli Anni Settanta negli Usa distrusse le caviglie di Cruyff e Beckenbauer, ma erba che al tatto sembra fresca e rigogliosa. Almeno quanto il centro sportivo di Novarello con i suoi 6 campi da calcio regolamentari, altri 8 omologati, le abitazioni per i calciatori, palestre, aree mediche, ristoranti e zone relax.
Silvio Piola è il nume tutelare, ma Novara è stata trampolino di lancio per calciatori che hanno fatto la storia di questo sport: Felice Pulici e Renato Zaccarelli e in tempi più recenti Simone Inzaghi.
Questa sera si riparte con l’Inter, l’ultima volta in casa in A fu il 3 giugno 1956, ko col Torino (2 a 1) e retrocessione assieme alla Pro Patria. Ma il Novara iniziò la stagione proprio contro i nerazzurri a Milano (il 18 settembre 1955) perdendo 2 a 0. Non una partita qualsiasi nel torneo dominato dalla Fiorentina di Bernardini.

Fu infatti la "prima assoluta" del petroliere Angelo Moratti alla presidenza della beneamata. L’inizio di un ciclo epico. Tesser si augura quantomeno la permanenza in A. E poco importa se i suoi collaboratori (Carlo Perrone e Mark Strukelj) sono più famosi dei ragazzi che manderà in campo.

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